Marco Polo: la prima europea al Carlo Felice è un tripudio di emozioni


<strong>Marco Polo: Applausi ed emozioni per Marco Polo al Teatro Carlo Felice, proposto in anteprima europea.

Entrambi prigionieri di guerra dei genovesi, rivali della Repubblica di Venezia, dopo le battaglie della Meloria e di Curzola, impiegarono un anno a dettare e trascrivere il racconto dell’eccezionale viaggio di Marco, durato ben ventiquattro anni, attraverso l’Asia e fino alla lontanissima e sconosciuta Cina.

L’opera, rappresentata in prima assoluta in Europa, viene cantata in cinese, con sovratitoli in italiano, anche dal tenore Giuseppe Talamo nel ruolo del protagonista; ascoltarla in lingua originale rende anche più affascinante il suo ruolo culturale, che invita il pubblico a riflettere sulle differenze della musica e dei suoni orientali da quelli occidentali e sulla loro percezione.

Le voci dei due protagonisti si contrappongono: possente quella di lui, esile e limpida quella di Xiaotong Cao nel ruolo di Chuan Yun.

L’opera è in cinese con sovratitoli in italiano e dura circa 3 ore e 15, intervallo compreso, divisa in due tranche (prologo, primo e secondo atto eseguiti in circa 1 ora e mezza, terzo atto ed epilogo di durata simile). Non spaventatevi però, la vicenda dell’esploratore veneziano contiene tutti gli ingredienti per conquistare il pubblico: intrighi, guerra tra dinastie (tutto vero) e una storia d’amore tragica (frutto dell’immaginazione del librettista), ma soprattutto una scenografia (video e scene di Luke Halls) e dei costumi (Emma Ryott) da kolossal, che raramente ormai si vedono su un palco del teatro dell’opera, visti i chiari di luna economici.

Avvincente, emozionante, perfetto nelle coreografie ed eccellenti nelle musiche.  Un tripudio di colori, tessuti e immagini, una vera e propria gioia per gli occhi e per il cuore.

Lo spettacolo vuole probabilmente essere anche un monito politico all’Occidente e alla sua crisi culturale ed economica. Il sacrificio della principessa infatti simboleggia il sentimento di amore di patria che travalica i personalismi, il rispetto per le sorti del popolo e dello stato che sono superiori a quelle del singolo individuo.

 

(Foto di Marcello Orselli) 

 

 

      


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