Sembra un film, ma non lo è
Thailandia – Dodici ragazzi ed il loro allenatore appena venticinquenne – una squadra di calcio, quella dei “cinghialotti” – resta intrappolata in una grotta durante un’escursione.
Trascorrono 9 giorni prima di essere ritrovati alle 22.00 ore locali (17.00 in Italia) da due abili sommozzatori che dopo due giorni di estenuante lavoro di esplorazione, in una grotta resa impraticabile dall’acqua e dal fango, riescono nel’impresa del ritrovamento.
Il miracolo
Da quel momento inizia il “miracolo”.
I ragazzi e l’allenatore, dopo aver trascorso oltre 220 ore senza avere contatti con il mondo esterno, nel buio quasi totale e con scorte di cibo e acqua sufficienti solo per l’escursione prevista quel fatidico pomeriggio del 23 Giugno sono miracolosamente tutti vivi.
“Li abbiamo trovati tutti e tredici in vita», ha riferito Narongsak Osatanakorn, il governatore della provincia di Chiang Rai, che dirige i soccorsi all’interno della grotta Tham Luang.
Ma l’odissea non finisce qui.
Inizia la grande sfida
I ragazzi e l’allenatore sono vivi e stanno bene, ma occorreranno mesi per portarli in salvo e dovranno imparare ad immergersi come sub per poter uscire dalla grotta.
L’impresa è ardua. Un sub esperto impiega sei ore a percorre l’unica via di fuga e molti dei ragazzi, tra gli 11 e i 16 anni, non sanno neanche nuotare.
Tra l’altro, indeboliti come sono, potrebbe risultare fatale farli immergere in acque fangose spinte da forti correnti.
Nel frattempo, i soccorritori, sfidando l’innalzamento del livello dell’acqua sono riusciti a portare ai ragazzi e al loro allenatore viveri sufficienti per 120 giorni.
Proveranno anche ad installare una linea elettrica ed una telefonica per consentire al gruppo di parlare con i familiari.
Le alternative
Si continua a pompare via l’acqua per tentare di aprire un varco asciutto, ma questa soluzione potrebbe ritardare di molto l’uscita dei ragazzi dalla grotta in quanto sono previste forti piogge nei prossimi giorni.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di tentare di aprire un varco dall’alto e tirarli fuori in tal modo.
Si resta ancora con il fiato sospeso
Il mondo intero è con il fiato sospeso e segue il lavoro senza sosta delle squadre di soccorso che negli ultimi giorni sono diventate una vera task force multinazionale, con la partecipazione di specialisti americani, britannici, australiani, cinesi e giapponesi, oltre che di appartenenti a una decina di agenzie governative, residenti e volontari.
“Riportiamoli a casa” è lo slogan che rimbalza, nelle ultime ore, ovunque.
(Fonte video:Youtube)