Notre-dame de Paris, incredibile profezia nelle prime righe del romanzo di Hugo
Nel 1831 Victor Ugo pubblicava il suo romanzo con questo incipit:
“Tutti gli occhi si erano alzati verso il sommo della chiesa, ciò che vedevano era straordinario. In cima alla galleria più elevata, più in alto del rosone centrale, c’era una grande fiamma che montava tra i due campanili, con turbini di scintille, una grande fiamma disordinata e furiosa di cui il vento a tratti portava via un limbo nel fumo… Sotto quella fiamma, sotto la cupola balaustrata in tagliata a trifogli di brace, due grondaie fatti a fauci di mostri vomitavano senza posa quella pioggia ardente il cui argenteo scroscio risaltava nell’ombra della facciata inferiore” (VICTOR HUGO- NOTRE DAME DE PARIS)
“Una grande fiamma tra i due campanili….sotto quella fiamma, sotto la cupola balaustrata…”: Una descrizione piuttosto dettagliata
Nell’Ottocento, quando Hugo scrisse la sua “Notre-Dama de Paris“, gli edifici gotici venivano considerati quasi delle mostruosità.
Hugo, attraverso la figura di Quasimodo condusse una vera e propria campagna di sensibilizzazione sul destino della chiesa.
Il deforme Quasimodo, brutto all’esterno, ma con una grande ricchezza interiore, altro non era che una metafora umanizzata della Cattedrale.
Quasimodo, ritorna ad essere protagonista
Il coraggioso Quasimodo, amato da diverse generazioni, in queste ultime ore è diventato protagonista di una campagnia social grazie alla vignetta realizzata dall’ecuadoriana Cristina Correa Freile.
La vignetta pubblicata dall’artista sul suo profilo Instagram ufficiale ha fatto subito il giro del mondo.
Nello schizzo, diventato virale online, Quasimodo afflitto abbraccia la sua cattedrale devastata dall’incendio.
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