A Pompei, durante i lavori di modernizzazione della ferrovia Circumvesuviana, sono emersi importanti reperti archeologici.Dietro la stazione Pompei Santuario, dove è in costruzione un parcheggio parzialmente interrato, sono stati scoperti campi arati ben conservati e una necropoli preromana con trentacinque sepolture databili tra il III e il I secolo a.C.
Pompei, una possibile presenza di popolazioni Nord Africane o Osco Sannite
Questi resti sono stati rinvenuti in una falda freatica, svuotata grazie a pompe idrauliche.
Mariano Nuzzo, soprintendente archeologico, ha spiegato che i reperti appartengono a tre diverse fasi storiche: una recente con materiali databili tra il I e il IV secolo d.C., una fase più antica legata ai campi arati sotto le pomici del 79 d.C., e infine la necropoli.Le tombe, caratterizzate da fosse coperte da anfore, suggeriscono una possibile presenza di popolazioni Nord Africane o Osco Sannite.
Alla presentazione dei reperti, il presidente Eav, Umberto De Gregorio, ha sottolineato la collaborazione tra Soprintendenza, Comune e Eav per garantire il proseguimento dei lavori senza ritardi eccessivi.Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, ha evidenziato l’importanza di continuare a esplorare e valorizzare il patrimonio archeologico locale.