E così Obama lascia in eredità a Trump, un divieto permanente di trivellazione per l’estrazione del gas e del petrolio in vaste aree dell’Artico e dell’Atlantico. Un impedimento che all’amministrazione Trump non piacerà di certo, e difficilmente sarà possibile annullarlo.
Ieri, martedì, Barack Obama fa un annuncio senza precedenti, il “divieto permanente di trivellazione” per l’estrazione del gas e del petrolio in una vasta area che va dal Maine alla Virginia e a quasi l’intera costa dell’Alaska. Di fatto, il presidente uscente lascia un’eredità all’amministrazione Trump difficilmente revocabile, almeno nel breve periodo. Quest’ultimo ha espresso più volte la volontà di voler abrogare molti impegni in campo ambientale presi dall’amministrazione Obama, quest’ultimo riguardante il divieto di trivellazione permanente, sarà revocabile soltanto con una decisione della Corte Federale.
Così il presidente uscente, promette di non stare con le mani in mano su diverse altre questioni prima del suo addio alla Casa Bianca, il prossimo 20 gennaio. Per motivare il suo decreto, Obama si è appellato ad una clausola della legge del 1953, riguardante l’Outer Continental Shelf Lands che dà al presidente l’autorità di agire unilateralmente su una questione come quella delle trivellazioni. A tale clausola, sono ricorsi in passato alcuni suoi predecessori per proteggere temporaneamente alcune piccole porzione di oceano, ultimo fu proprio Bill Clinton. Egli usò la stessa arma contro George W. Bush, il texano petroliere che ci mise quasi otto anni a sbloccare per vie legali, le trivellazioni in una parte dei terreni che Clinton aveva messo sotto tutela. Nel dettaglio il divieto di trivellazione riguarderà il 98% delle acque federali dell’Artico, più di 465 mila metri quadrati.
Un territorio dalla natura incontaminata dove vivono orsi polari e balene. Il divieto riguarderà anche le acque lungo la costa Atlantica fino al confine con il Canada. Anche il premier canadese Justine Trudeau ha fatto lo stesso annuncio e l’eccezionalità sta nel fatto che è permanente. Il messaggio sembra essere diretto proprio a Trump e a i suoi amici petrolieri. Almeno per il momento devono rinunciare a ciò che da tempo sognano, cioè di raggiungere i tesori che forse nascondono le profondità marine del nord; ora più accessibili dal riscaldamento globale che ha reso i ghiacci meno impenetrabili. La caccia al petrolio americano al momento si ferma qui, per ora. Il divieto di trivellazione permanente, insieme all’obbligo per alcuni Stati di passare da un sistema elettrico basato su combustibili fossili ad uno basato sulle fonti di energia rinnovabili, è il maggior risultato ottenuto da Barack Obama durante il suo mandato.
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