Papa Francesco: “La Chiesa deve fare i conti con le crudeltà che ha commesso verso tanti bambini”


Solo affrontando la verità riguardo questi comportamenti crudeli e cercando umilmente il perdono delle vittime e dei sopravvissuti, la Chiesa potrà trovare la sua strada”.

Con queste dichiarazioni dai toni inusitatamente forti e decisi, Papa Francesco ha invitato la Chiesa cattolica ad “ascoltare le voci” delle vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero, in un videomessaggio rilasciato durante una conferenza internazionale che ha avuto luogo nella giornata di ieri a Varsavia, in Polonia. Il Pontefice ha aggiunto che “l’interesse dei bambini non dovrebbe essere messa da parte a favore della gestione della reputazione della Chiesa”.

La Chiesa deve al più presto tornare ad essere considerata con fiducia, a venir vista come un luogo di accoglienza e di sicurezza per chi ha bisogno“, dice il Papa. “Le nostre espressioni di contrizione devono essere convertite in un percorso concreto di riforma, sia per prevenire ulteriori abusi che per garantire agli altri che i nostri sforzi porteranno a un cambiamento reale e affidabile“.

Riconoscere gli errori e i fallimenti può “farci sentire vulnerabili e fragili, certo”, concede. “Ma può anche essere un momento di splendida grazia, un momento di svuotamento, che apre nuovi orizzonti di amore e di servizio reciproco. Se riconosciamo i nostri errori, non avremo nulla da temere, perché sarà il Signore stesso che ci avrà condotto a quel punto“.

La “Conferenza internazionale sulla protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili per le Chiese dell’Europa centrale e orientale”, organizzata dalla Pontificia Commissione per la protezione dei minori del Vaticano e dalla Conferenza episcopale polacca, proseguirà fino al 22 settembre.

Papa Francesco ha fatto, inoltre, espressa menzione del “gravissimo sconvolgimento” che la Chiesa sta affrontando, a causa della “crisi degli abusi sessuali su minori da parte di membri della Chiesa“.

Ed è proprio in Polonia che si avverte in maniera più grave il peso delle affermazioni di Bergoglio, proprio nel paese in cui, come il corrispondente dal Vaticano Derek Scally ha riferito recentemente al quotidiano statunitense The Tablet, la Chiesa è passata nel giro di pochi anni dal trionfalismo per l’elezione al Soglio Pontificio di Giovanni Paolo II alla vergogna e al disonore, man mano che sempre più dettagli riguardanti abusi sessuali e tentativi di insabbiamento continuavano ad emergere dal sottobosco di voci di corridoio e scandali mediatici. Scally ha riferito di studi indipendenti che avrebbero le prove dell’esistenza in Polonia di quasi 400 preti cattolici che avrebbero abusato sessualmente di più di 600 bambini nel corso degli ultimi cinque anni. In un rapporto pubblicato a giugno, la Chiesa ha rivelato che 368 accuse di abusi da parte di membri del Clero erano state segnalate ai vescovi nel corso dei due anni e mezzo precedenti. Altri 292 sacerdoti e religiosi avrebbero abusato di oltre 300 ragazzi e ragazze tra il 2008 e il 2020. A luglio una commissione statale sulla pedofilia ha rilevato che, dei 345 casi di aggressioni a bambini denunciate alla polizia negli ultimi tre anni, quelle commesse da preti o personaggi religiosi “pesavano” per quasi un terzo.

Papa Francesco, nel suo videomessaggio alla conferenza di Varsavia, ha fatto anche riferimento ad un suo precedente discorso, rilasciato ai leader delle Conferenze episcopali del mondo a Roma nel febbraio 2019, nel quale aveva espresso, seppur con toni meno forti e decisi, concetti molto simili.

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