L’India sembra seriamente intenzionata a cambiare nome. Il governo, infatti, starebbe valutando l’ipotesi di ritornare ad utilizzare per la nazione l’antico nome Bharat.
Perchè l’India vuol cambiare nome?
Furono gli inglesi durante la dominazione coloniale (dal 1858 al 1947) a cambiare il nome della nazione da Bharat a India ricavando tale nuovo nome dalla presenza del fiume Indo.
“India” quindi sarebbe, per i sostenitori dell’utilizzo del nome di Bharat, un residuo del colonialismo britannico e dunque un simbolo di schiavitù e, come tale, va rimosso.
L’intenzione di cambiare il nome è talmente forte che, in occasione del G20 a Nuova Delhi, in un invito Droupadi Murmu, il presidente della Repubblica indiana, si è definito «Presidente di Bharat».
La Costituzione della nazione più popolosa al mondo consente l’utilizzo di entrambi i nomi: India e Bharat. Abolire il primo nome, quello maggiormente utilizzato, significherebbe chiudere definitivamente con un passato molto doloroso.
Secondo stime moderne il bilancio delle vittime della colonizzazione dell’India da parte del Regno Unito si aggira tra i 100 e i 165 milioni, a causa di carestie più frequenti e mortali e dell’impoverimento della popolazione
(fonte:Wikipedia).
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