Personale ATA – La nota ministeriale n. 279 dell’8/3/2020 prevede per docenti, amministrativi e tecnici che i dirigenti scolastici organizzino le attività necessarie concernenti l’amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente (per quanto possibile) della modalità a distanza, secondo le modalità semplificate previste dalla nota 6 marzo 2020, n. 278.
Per il personale collaboratore scolastico la nota, invece, prevede che il Dirigente scolastico, constatata l’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiti il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi
stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90.
Ne consegue che i collaboratori scolastici sono tenuti alla pulizia dei locali che vengono utilizzati dagli addetti alla segreteria (uffici, bagni, ingresso), oltre alla apertura e alla chiusura degli istituti scolastici.
Personale ATA immune da contagio?
Gli interrogativi che gli operatori ATA si stanno ponendo negli ultimi giorni sono molteplici. Potrebbe lo Smart Working essere la soluzione alla riduzione dell’esposizione al rischio di contagio da parte del personale ATA costretto, sempre e comunque, ad andare in istituto? E’ giusto “giocarsi le ferie” per tutelare la propria salute? Sì, perchè sono in tanti quelli che, in un periodo difficile e doloroso come quello che sta vivendo l’Italia in questo momento, ponendo la salute al di sopra di ogni altra cosa, preferisce “giocarsi le ferie” e restare a casa. Ma perchè privarsi di un diritto per una causa eccezionale come quella della pandemia da coronavirus?
“Si è tanto vantato il diritto di preservare la salute del popolo italiano e non capiamo perchè escludere il personale ATA da questa tutela dello Stato. Come se l’ATA fosse immune” – ci ha riferito un operatore ATA che, per lavoro, sta fuori regione e che, per evitare possibili contagi, ha preferito sacrificare i suoi giorni di ferie.