Funerali a Napoli per Pino Daniele
Nelle ultime 24 ore, volti, notizie, eventi di vario genere si sono susseguiti di fronte agli occhi di tutti i fans del cantautore napoletano; Pino Daniele, che aveva scoperto da un paio d’anni circa l’uso dei social, è stato, insieme alla sua famiglia, il principale argomento di conversazione del web. Il dolore per la sua morte non ha avuto neanche il tempo di essere compreso fino in fondo, che si è scatenata la caccia ai suoi amici più cari, alcuni dei quali corsi a Roma, altri rimasti a Napoli; la Rete ha tirato fuori il vero che c’è in ognuno di noi, anche quando questo vero è orribile, sgraziato, irrispettoso di cattivo gusto. Passi che i napoletani abbiano gridato il loro furore per le mancate esequie nella città natale -siamo un popolo dal carattere magmatico- ma è difficile comprendere le cadute di stile di chi, dopo più di trenta anni di onorata carriera, cancella Pino Daniele dal suo cuore, dai suoi ricordi, per una scelta che riguarda lui, e la sua famiglia (funerali, cremazione, esequie, ultima dimora). Ancora peggio se, per andare incontro all’ esigenza squisitamente foscoliana di salutare le spoglie del cantautore, una sala mortuaria di un ospedale si trasforma in un set per uno shooting fotografico: selfie col morto famoso, per poter dire “io c’ero”. Tale luogo viene chiuso, per ordine della famiglia, e poi riaperto per altre poche persone. I telegiornali del mattino smentiscono categoricamente, solo alle 17.00 l’edizione del TG2 la conferma. Alle ore 20.00 Canale5 annuncia che, per decisione dei congiunti di Pino Daniele, ci sarà un secondo funerale a Napoli, mentre i fans si accalcano a Piazza Plebiscito per un flash mob che attira sì circa 50.ooo persone, ma che ancora non si è compreso in che modo abbia omaggiato Pino; su Facebook si rincorrono veloci le foto di gente sorridente, felice di essere lì, che tagga gli amici, per paura che qualcuno non lo sappia, nel marasma delle notizie che si rincorrono. Una tv locale annuncia, a sorpresa, che i funerali non si svolgeranno nella Basilica di Santa Chiara a Napoli, bensì in quella di San Pietro e Paolo, posta a Piazza Plebiscito, alle h 19.00. L’uomo che, a detta del fratello Nello Daniele, “non amava le passerelle” e agognava un funerale in forma privata, riceverà invece gli onori tributati ad un re. Nella città che lo ha visto nascere, in quel luogo dell’anima che lo ha formato come musicista, in quel posto geografico con cui solo in apparenza aveva tagliato i ponti (perchè Napoli, chechhé se ne dica, è come un tatuaggio e te lo porti appresso anche se sei altrove), il popolo di Pino chiede solo di poter gettare un fiore al suo passaggio e dirgli grazie per questa vita trascorsa insieme, musica e urli, concerti e dolore, emozioni e frustrazioni di chi questa contraddittoria città la vive tutti i giorni. Con buona pace di Gad Lerner, e di quelli che pensano di poter interpretare senza colpo ferire, con assoluta certezza, gli intenti di un uomo che può ancora esprimersi solo con le canzoni che ha scritto. E non è poco!