Il presidente di Forza Italia è ancora gravemente malato e rimane in terapia intensiva, ma è cosciente e non vuole perdere il controllo di Forza Italia, la sua creatura politica e nemmeno smettere di seguire il Milan e il Monza, le sue squadre.E così, nonostante la preoccupazione dei suoi familiari, Silvio Berlusconi dal letto dell’ospedale si fa sentire con il suo stato maggiore, Tajani, Barelli e Gasparri, ma anche con Galliani per parlare del Monza e anche della vittoria del Milan in Champions contro il Napoli.
Addirittura ci sarebbe stata una telefonata durante il Consiglio dei ministri con Matteo Salvini, che il ministro e segretario della Lega, definisce testualmente “La più bella della mia vita”, giurando addirittura.Ci sarebbe stato anche un contatto con la premier Giorgia Meloni, ma oltre gli auguri non trapela nulla riguardo il contenuto.
I dirigenti di Forza Italia sono convinti che presto Silvio Berlusconi riprenderà il suo posto alla guida del partito da lui fondato nel 1994, un auspicio sincero non solo dal punto di vista del calcolo politico, ma anche dei sentimenti.Ma questo auspicio è anche il segnale evidente di uno smarrimento, perché cosa ne sarà di Forza Italia con Berlusconi assente o costretto a una presenza molto limitata nessuno riesce neppure a immaginarlo.
Sicuramente c’è già un coordinatore, anche se questo ruolo non risulta essere previsto nello statuto di Forza Italia, l’attuale ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ricopre pure il ruolo di vicepresidente del partito.Tajani, dopo il cambio di capogruppo a Montecitorio, voluto da Berlusconi con Barelli al posto di Cattaneo, resta il punto di riferimento per la famiglia Berlusconi.
Ma a questo punto sarà inevitabile convocare un congresso di Forza Italia, che sarebbe il primo vero congresso della ormai trentennale storia del partito di Arcore.Molti dirigenti azzurri nutrono seri dubbi sulla possibilità che il ministro degli Esteri, molto lucido, accorto, esperto e prezioso come numero due del partito, possa invece sfoderare le doti straordinarie che servono per tenere insieme le varie anime del movimento e saperlo traghettare verso una nuova epoca di Forza Italia.
Certo, molto dipenderà dalle condizioni di salute di Berlusconi all’uscita dall’ospedale.Infatti la sua presenza effettiva, pur se limitata, permetterebbe almeno di tentare la disperata impresa di tenere ancora vivo il movimento perché ormai stanno venendo fuori, in tutta la loro singolare complessità, i vari nodi del partito-azienda di Berlusconi.
Se infatti si considera che il congresso si possa fare, non bisogna però trascurare il dato fondamentale che il simbolo sia di proprietà del tesoriere, Alfredo Messina, ex uomo di Publitalia, che è l’unico che può mettere i quattrini necessari per garantire la fideiussione, per mettere in sicurezza un partito oberato da ben novanta milioni di euro di debiti.I soldi ancora una volta uscirebbero dalla tasca del Cavaliere e della sua famiglia.
Anche da un punto di vista economico molto dipenderà sempre da Silvio Berlusconi e dal ruolo che sarà in grado di svolgere nell’ultima fase della sua grande avventura politica.In questo quadro molti dirigenti di Fratelli d’Italia sono convinti di un afflusso di massa degli ex azzurri verso il loro partito, e soprattutto di un esodo dei dirigenti, seppure di seconda e terza fila.
In realtà bisogna tenere conto del fatto che gli elettori di Forza Italia siano soprattutto elettori di Berlusconi e sono davvero tanti quelli che non si riconoscono nella retorica ’estremista’ di Fratelli d’Italia e della Lega, facendo apparire solo un sogno il fatto di trovare un riparo sotto le bandiere del partito di Giorgia Meloni.L’alternativa d’altro canto però si riduce alla capacità, piuttosto esigua, di trovare un erede per il presidente Berlusconi e fino a questo momento la primogenita Marina ha rifiutato di svolgere questo ruolo.
Si dovrebbe invece individuare un leader carismatico capace di rifondare il partito, perché altrimenti si assisterebbe ad una diaspora di eletti ed elettori generalizzata, soprattutto verso FdI e nel settentrione verso la Lega di Salvini e Giorgetti, anche perché la capogruppo al Senato, Licia Ronzulli, ha da tempo ottimi rapporti con il segretario leghista.Ci sono poi quelli che sperano che molti dirigenti ed elettori di forza Italia scelgano il Terzo polo, nonostante le recenti polemiche tra Renzi e Calenda, dopo la decisione dell’ex premier di diventare il direttore della testata, “Il Riformista”, affiancato da Andrea Ruggeri, come giornalista responsabile.
Carlo Calenda non vede nessun futuro per Forza Italia, che sancirebbe con la sua fine, anche quella della cosiddetta Seconda Repubblica, scatenando la reazione soprattutto di Maurizio Gasparri, secondo cui l’analisi del leader di Azione sarebbe legata esclusivamente ai suoi interessi politici, magari per spostarsi verso il centro destra.