Dopo mesi di silenzio, proprio alla fine dei festival di Sanremo e del voto a Roma e Milano, il garante del movimento 5 stelle Beppe Grillo ritorna in teatro con lo spettacolo dal titolo “Io sono il peggiore”.
Al teatro Mancinelli di Orvieto c’è stata la prima davanti agli occhi del presidente del M5S Giuseppe Conte, dell’ex presidente della Camera Roberto Fico, del vice presidente del movimento Michele Gubitosa, del presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
Il comico genovese ha affrontato diversi argomenti sul palco di Orvieto, dalle energie rinnovabili, all’intelligenza artificiale, dallo sfruttamento delle risorse ambientali all’inquinamento, dalla religione alla politica, con alcuni riferimenti anche al festival di Sanremo.
In questo nuovo spettacolo di Grillo tutti sono coinvolti e nessuno è escluso, a partire dal pubblico presente nella sala del teatro. Il garante del movimento 5 stelle, come prima cosa, ha consegnato carta e penna alla gente seduta in platea, per fare scrivere le domande da rivolgergli.
Una di queste gli chiede: “Cosa penso oggi di Di Maio? Il fondatore del M5S risponde: “Dio mio, né male né bene. Non lo chiamo nemmeno tradimento perché Giuda era socio di Gesù. Di Maio ha fatto una cosa meravigliosa, ci ha permesso di rinascere con il mago di Oz: Conte”.
Durante lo spettacolo Grillo parla anche del processo che coinvolge il figlio Ciro, accusato di violenza sessuale di gruppo insieme ad altri tre ragazzi, tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Il reato sarebbe avvenuto nel luglio del 2019 a Porto Cervo, in Sardegna, nella villa di famiglia, dopo che i giovani avevano trascorso la serata al Billionare. “Mi fanno un processo politico sui figli. Sono sicuro di come andrà ma se fate i processi in tv date anche le sentenze”. Poi esclama: “Guardate, riesco anche a riderci un po’ su, con la morte che ho dentro”.
Dopo aver parlato dei problemi con la giustizia del figlio, Beppe Grillo affronta l’argomento della religione, affermando : “Dio non c’è più , lo abbiamo sostituito con il denaro” e durante lo spettacolo annuncia la nascita di una sua nuova organizzazione spirituale “fondo la Chiesa dell’Altrove e andiamo tutti insieme alla conquista dell’8×1000”. Poi aggiunge: “Dio non c’è più, questo è il problema. Tutti i grandi capolavori non ci sarebbero senza Dio, motore del mondo, e oggi che non c’è più, non c’è più niente”. Il comico spiega: “Lo abbiamo sostituito con il capitalismo, con il denaro. Abbiamo bisogno di un’entità”. E nello spettacolo continua molto ad insistere sugli argomenti legati alla religione “La scienza non dà risposte, la tecnologia non dà risposte, la religione non dà più risposte, ma poi accade che negli Stati Uniti nascano nuove strane religioni, che condizionano molte menti. Allora perché io non posso fare una mia chiesa? Perché non posso fondare una Chiesa dell’Altrove? È tutto altrove, altrove non dà risposte, ma si va alla ricerca. Ho già pronto lo statuto, già ho fatto l’associazione, c’è già il sito altrove.com”, con il dominio già acquistato e addirittura Grillo mostra il simbolo dell’Altrove: una A a forma di antenna.
Al teatro non si capisce se si tratti di una trovata comica, come quella che da tempo sta portando avanti il suo collega Gene Gnocchi con il suo movimento del nulla. Mentre in Germania e negli altri paesi del Nord Europa si sperimenta nella società il principio ideato in Francia “Lavorare meno, lavorare tutti.” Gene Gnocchi nel nuovo partito introduce il suo principio “Lavorare meno, Lavorare voi”, che è uno degli slogan del Nulla.
Questo nuovo movimento del Nulla intende promettere tutto per arrivare al niente e come nella migliore tradizione della politica italiana, cominciata con la discesa in campo di Berlusconi nel 1994, il partito di Gene Gnocchi nasce dalla televisione per diventare qualcosa di reale.
Inoltre Per collegarsi anche alla tradizione di Matteo Renzi si presenta come la “Leopolda dei poveri” e si prefigge di spazzare via tutto ciò che la pandemia e la crisi energetica non hanno eliminato, fino ad arrivare ad azzerare quanto fatto finora, fare tabula rasa per lasciare un foglio bianco alle nuove generazioni.
Questa parodia della politica di oggi è uno show politicamente scorretto, che si trasforma in un vero movimento con un suo inno, tessere del partito e gadget elettorali disponibili per la distribuzione.
Grillo invece, in riferimento al festival di Sanremo 2023, lo paragona al Nido del Cuculo. “Con il conduttore Amadeus, che all’Ariston guidava le persone a liberarsi e ad allentare tutti i freni inibitori”. Grillo inoltre afferma “Fedez più che per il bacio ha goduto perché finalmente ha sentito un culo mentre sua moglie non ce l’ha “, mentre Gino Paoli sul palco si è messo a parlare di orge e Benigni a fare salemelecchi al presidente Mattarella con la Costituzione, l’incompiuta”, ma il salto di Grillo da politico a comico e viceversa è spettacolo.