Questa mattina presso il Teatro Eliseo di Roma sono stati proclamati i vincitori della XXIII edizione del Premio Nazionale “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla RAI Radio Televisione Italiana.
La consegna dei premi avverrà il 27 Ottobre presso il Teatro delle Rose di Piano di Sorrento.
I vincitori:
Sandra Milo (premio alla carriera)
Bianca Atzei e Jonathan Kashanian (“artisti dell’anno”, premio musicale Lino Trezza);
Francesco Branchetti e Debora Caprioglio (per “Debora’s Love”, migliore opera di spettacolo dedicato alla donna);
Anna Capasso e Michele Cucuzza (per “Gramigna”, opera etico-civile sezione speciale Vincenzo Russo);
Alfonso e Livia Iaccarino (sezione “Genius loci”);
Jorit (sezione “Arte visiva”);
Antonio Loffredo (beni culturali);
Hiromi Maekawa (premio speciale relazioni Italia-Giappone);
Maurizio Micheli (premio Dino Verde);
Federico Paciotti (premio giovani);
Povia (poeta outsider);
Danilo Rea (premio alla carriera);
Valentina Romani (fiction);
Paolo Ruffini (teatro sociale);
Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana (regia);
Laura Valente (cultura);
Un premio inserito nell’agenda europea del patrimonio culturale
Il Direttore Generale del premio, Mario Esposito, figlio del poeta e fondatore del premio Arturo Esposito ha dichiarato stamani: “Un premio istituzionale, inserito nell’agenda europea del patrimonio culturale, promosso con la presidenza del Consiglio dei ministri, con la Regione Campania, ma un premio che riesce a unire l’artigianato alla magia”.Nomi noti, nomi importanti che hanno segnato la storia della cultura italiana e qui, accanto a me, c’è Sandra Milo, umana diva di Federico Fellini, che ha segnato l’immaginario e il cinema. Ma anche promesse nuove, un premio che guarda anche ai giovani, che vuole essere vivaio d’idee, laboratorio, fattoria didattica e creativa”.
Novità della XXIII edizione la partecipazione di Luca Barbareschi, Direttore Artistico dell’Eliseo, divenuto Presidente della Sezione Teatro del premio: “Sono particolarmente felice di ospitare questo premio, perché fatto da un gruppo di persone, ma soprattutto da lui, che è un uomo appassionato, che restituisce affetto a tutto quello che fa.Ha un’istituzionalità, ha una grande serietà e soprattutto parla del teatro della cultura in un momento in cui la cultura è emarginata, nessuno parla più di cultura, per la prima volta dalle ultime elezioni a oggi nessuno ha più citato la parola cultura”