Croce e delizia di studenti ed insegnanti, le prove INVALSI saranno sostenute, a partire da domani, nei giorni 3, 9 ed 11 Maggio dagli alunni delle classi II e V della scuola primaria.
Un milione di bambine e bambini di sette e dieci anni verranno sottoposti ai fatidici test (due prove per la seconde classi – lettura e matematica – e tre prove invece per le quinte – lettura, matematica e inglese)
Tra il 7 e il 19 Maggio invece toccherà alle II classi della secondaria superiore, alle quali le prove verranno somministrate tramite l’utilizzo dei computer, anziché tramite fascicoli cartacei.
L’annosa contrarietà allo svolgimento delle prove INVALSI
Il Sindacato Generale di Base (SGB) ha proclamato lo sciopero breve per i giorni 3,9,11 articolato in funzione delle prove INVALSI somministrate alla scuola primaria.
Le controversie che accompagnano l’introduzione delle prove INVALSI nella scuola italiana sono state fin dal primo momento tantissime.
Le resistenze opposte da parte di alcuni docenti e da parte di genitori organizzati in gruppi riguardano non solo le modalità della somministrazione delle prove e l’utilizzo dei risultati dei test, ma anche lo stravolgimento della programmazione scolastica che avviene sistematicamente a fine anno a causa dell’intensa attività legata allo svolgersi dei test.
Inoltre, la contrarietà di docenti e genitori riguarda anche il fatto che il Ministero ebbe a lanciare le prove INVALSI, dieci anni fa con la legge n.176 del 25 ottobre 2007, sostenendo che esse fossero anonime e avessero solo fini statistici.
Negli ultimi anni invece pare che l’utilizzo dei dati raccolti tramite le prove INVALSI siano destinati alla individuazione e alla formazione di un preciso profilo valutativo degli alunni che potrebbe essere utilizzato in futuro, ad esempio nella selezione di personale lavorativo.
Di contro, i sostenitori delle prove INVALSI sostengono che i risultati delle prove possano aiutare a comprendere come mai una scuola sia più efficace di un’altra e quindi possano essere lo strumento più idoneo per correggere delle criticità e ciò in quanto le prove INVALSI forniscono risposte attendibili basandosi su dati effettivamente raccolti e credibili, non su un “passaparola” fondato su opinioni ed impressioni.