C’era da aspettarselo. Un flop quasi senza precedenti quello del referendum sulla giustizia del 12 giugno 2022. L’affluenza alle urne è stata bassissima. Affinché i referendum fossero validi occorreva una partecipazione di oltre il 50% degli aventi diritto – una percentuale lontanissima da quella effettivamente raggiunta (20,9%), ma la battaglia per cambiare la giustizia non si ferma, assicurano fonti della Lega.
Urne vuote, ecco il perchè
I 5 quesiti referendari su cui gli italiani erano stati chiamati ad esprimere il proprio SI o NO sono stati i seguenti:
- legge Severino sull’incandidabilità dopo condanna;
- limitazione delle misure cautelari;
- separazione delle carriere tra magistrati;
- valutazione dei magistrati da parte dei membri laici dei consigli giudiziari;
- firme per le candidature al Consiglio superiore della magistratura;
Abbiamo voluto fare un piccolo sondaggio tra la gente. Abbiamo chiesto, questa mattina, ad alcuni passanti, perchè ieri non si sono recati alle urne. Ecco quali sono state le principali risposte.
“Non ho capito nulla. I quesiti, a mio avviso, erano troppo tecnici. La gente comune, quella che non si interessa di politica e che comunque ha una cultura di livello scolastico, non si è mossa perchè proprio non sapeva cosa andava a determinare con un SI o con un NO.”
“Ho preferito non andare a votare perchè il risultato dei precedenti referendum, vedi quello della gestione pubblica delle risorse idriche, non è stato rispettato. L’acqua è rimasta in mani ai privati.”
“Uno spreco di soldi inutili. Carta, spese per scrutatori e presidenti, urne, matite, locandine…era un flop annunciato, eppure si sono voluti sprecare tanti soldi, come se non ne avessimo già buttati tanti, come nel caso dei banchi con le rotelle per le scuole. A proposito dove sono finiti?”
“Ho avuto il sentore che questo referendum aiutasse “i soliti furbetti” e non ho voluto contribuire all’ennesimo scempio.”
E voi cosa ne pensate?