Si Vota Domenica dalle 07,00 alle 23,00
Le elezioni politiche italiane del 2018 per il rinnovo dei due rami del Parlamento – il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati – si terranno domenica 4 marzo 2018. Esse seguono lo scioglimento delle Camere, avvenuto per decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 28 dicembre 2017, con un breve anticipo rispetto alla conclusione naturale della XVII legislatura, prevista per il 14 marzo 2018.
Si voterà per l’elezione dei 630 deputati e dei 315 senatori elettivi della XVIII legislatura. Il voto sarà regolamentato dalla legge elettorale italiana del 2017, soprannominata Rosatellum bis, che troverà la sua prima applicazione.
Nella stessa data si svolgeranno anche le elezioni regionali nel Lazio e nella Lombardia.
Complessivamente, nelle ventinove circoscrizioni per il rinnovo della Camera e nelle ventuno per il rinnovo del Senato, sono stati ammessi i candidati di quarantuno liste e due coalizioni.
Le elezioni politiche del 2018 si terranno con il sistema introdotto dalla legge n. 165 del 3 novembre 2017 (comunemente nota come Rosatellum o Rosatellum bis, dal nome del suo ideatore Ettore Rosato). Essa sostituisce per il Senato della Repubblica il cosiddetto Consultellum, ossia la legge Calderoli modificata in seguito alla sentenza della Corte costituzionale di parziale illegittimità costituzionale[6], e per la Camera dei deputati la previgente legge elettorale italiana del 2015 (soprannominata Italicum), anch’essa modificata dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ne ha dichiarato la parziale illegittimità costituzionale. Sia l’Italicum sia il Consultellum non sono mai stati utilizzati durante una consultazione elettorale.
L’impianto della legge, identico a meno di dettagli alla Camera e al Senato, si configura come un sistema elettorale misto
a separazione completa. Per entrambe le Camere:
il 37% dei seggi (232 alla Camera e 116 al Senato) è assegnato con un sistema maggioritario a turno unico in altrettanti collegi uninominali: in ciascun collegio è eletto il candidato più votato, secondo un sistema noto come first-past-the-post;
il 61% dei seggi (rispettivamente 386 e 193) sono ripartiti proporzionalmente tra le coalizioni e le singole liste che abbiano superato le previste soglie di sbarramento nazionali; il riparto dei seggi è effettuato a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato; a tale scopo sono istituiti collegi plurinominali nei quali le liste si presentano sotto forma di listini bloccati di candidati;
il 2% dei seggi (12 deputati e 6 senatori) è destinato al voto per corrispondenza degli italiani residenti all’estero e viene assegnato con un sistema proporzionale.