Spadafora spara fora, Signor Ministro, un pò di coerenza.
Certo che la coerenza in questo paese è merce assai rara.
Il Ministro dello sport prima chiede alla Lega calcio e alle televisioni detentrici dei diritti sul calcio di cedere, per emergenza Corona Virus Nazionale, le trasmissioni delle gare di ieri in chiaro.
Poi, d’accordo col Presidente dell’Associatone italiana Calciatori Damiano Tommasi, dopo avere ricevuto il NO dal Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A, Paolo Dal Pino, alle 12.29 di ieri, domenica 8 Marzo 2020, chiedeva ancora di chiudere il Campionato?
Sembrava quasi un dispettino.
Sebbene dietro a tutto ciò c’è qualcosa di molto serio, la salute delle persone, l’incolumità di atleti, steward, arbitri, giardinieri, addetti ai lavori, giornalisti.
Una cosa incredibile quella che è andata in onda ieri a Parma.
I padroni di casa e la SPAL avrebbero dovuto giocar alle 12 e 30.
Ed invece i cronisti vedevano l’arbitro Pairetto di Nichelino far tornare negli spogliai i giocatori, poi sentire che era arrivata una telefonata e che bisognava aspettare.
Insomma, una cosa dell’ultimo minuto, ultimissimo, che mandava su tutte le furie, tra gli altri, il Presidente del Cagliari.
Poi sentir dire che la partita era annullata, poi no, si giocava alle 13, poi no, non si gioca ed infine forse si gioca alle 1345.
Insomma, una gestione perlomeno discutibile.
Ci si aspetterebbe, da parte di chi ci governa, Ministri inclusi, che si prenda una decisione, una che sia una e che la si rispetti senza cercare dei sotterfugi.
BASTA POPULISMI