Speleologo bloccato a 1.000 metri di profondità in Turchia. Anche l’Italia tra i soccorritori


<strong>Mark Dickey, 40 anni, esperto speleologo americano, durante una spedizione di mappatura per conto dell’Anatolian Speleology Group Association (ASPEG) si è sentito male ed è rimasto bloccato a circa 1.000 metri di profondità nelle grotte Morca, nella provincia di Mersin, nella Turchia meridionale. Dickey era insieme ad un gruppo di 14 esploratori quando ha avvertito un malore.

Un team internazionale composto da quasi 200 persone è al lavoro per salvarlo. L’operazione di salvataggio è molto complessa e occorreranno diversi giorni, forse settimane per recuperare lo speleologo intrappolato. Alle operazionidi salvataggio partecipa anche l’Italia con una squadra del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).

Sono circa 50 i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico italiano giunti in Turchia per le operazioni di salvataggio. Una prima squadra italiana composta da sei  tecnici, compresi un medico e un infermiere, ha già raggiunto lo speleologo statunitense che sembra essersi in parte ristabilizzato.

Oltre all’Italia, diverse nazioni stanno partecipando alle operazioni di salvataggio. Tra queste la Polonia, la Bulgaria, l’Ungheria e la Croazia. La grotta è stata suddivisa in diverse sezioni affinchè i soccoritori possano occuparsi di un’area specifica. Un grande e complesso lavoro di squadra. Una corsa contro il tempo.

(foto di repertorio)

 

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