Dopo una lunga preparazione, alla fine lo storico incontro c’è stato: Donald Trump e Kim Jong-un si sono stretti la mano il 12 Giugno, poco dopo le 9 (le 3 in Italia).
Il presidente Usa e il leader nordcoreano si sono ritrovati sul patio del Capella Hotel, nell’isola di Sentosa, a Singapore, attraversando due porticati opposti, in una scenografia in stile hollywoodiano.
La firma di un documento congiunto
I due leader hanno firmato un documento congiunto (prima, però, uno 007 nordcoreano ha controllato la penna, non si sa mai…). in cui si menziona l’avvio di “nuove relazioni” tra Usa e Corea del Nord. Trump ha promesso, per accompagnare il processo, “garanzie sulla sicurezza“.
“Abbiamo avuto un incontro storico, abbiamo deciso di lasciarci il passato alle spalle, abbiamo firmato un documento storico, il mondo vedrà un importante cambiamento“, ha detto il giovane dittatore nordcoreano.
La gratitudine di Kim
“Vorrei esprimere gratitudine al presidente Trump per aver fatto accadere questo incontro“, ha aggiunto Kim. I due leader si sono quindi impegnati a a “lavorare verso la completa denuclearizzazione della penisola coreana“.
Un incontro per la prima volta dopo 70 anni
Con il tappeto rosso sistemato ovunque, Stati Uniti e Corea del Nord si sono incontrati per la prima volta da 70 anni avendo come sfondo le rispettive bandiere.
La stretta di mano tra Kim e Trump è durata più di 10 secondi, con il il presidente americano che ha rafforzato il contatto col giovane leader poggiando brevemente anche la mano sinistra sul suo braccio destro.
“Nice to meet you Mr. President“, ha detto in inglese il “supremo comandante” asiatico. Trump ha risposto: “E’ un onore essere qui“. Poi, i due si sono messi in posa per i flash dei fotografi e le telecamere.
Il colloquio è durato circa 40 minuti
Ha quindi avuto inizio il colloquio, con la sola presenza degli interpreti, della durata di circa 40 minuti.
Al termine, Trump ha avuto il tempo per una battuta a uso dei media: “Molto, molto bene“, ha affermato, parlando già di “eccellente relazione“.
Il meeting allargato
Si è quindi svolto il meeting allargato ai collaboratori dei due leader.
Vi hanno preso parte, per la parte statunitense, il segretario di Stato Mike Pompeo, il capo di gabinetto John Kelly e il consigliere sulla Sicurezza nazionale John Bolton.
Per la parte nordcoreana, il braccio destro del leader Kim Yong-chol, il ministro degli Esteri Ri Yong-ho e Ri Su-yong, presidente della Commissione diplomatica della Suprema Assemblea del popolo.
Il pranzo di lavoro
Tra sorrisi, strette di mano e atmosfera cordiale, il meeting ha ceduto il testimone al pranzo di lavoro dove sono proseguire le conversazioni. Un menù a base di sapori asiatici e occidentali.
Come antipasti un cocktail di gamberetti con insalata di avocado, kerabu’ di mango verde condito con miele di lime e piovra fresca, cetriolo ripieno alla coreana (Oiseon).
I due leader si sono quindi concessi una breve passeggiata: “Abbiamo fatto un sacco di progressi, l’incontro è andato meglio di quanto chiunque potesse aspettarsi“, ha detto Trump.
Poi, il siparietto: il presidente ha mostrato al leader “the beast“, la sua nuova limousine.
Il momento del commiato
Al momento dei saluti Kim ha affermato: “Ci saranno sfide davanti ma lavoreremo con Trump. Supereremo tutti i tipi di scetticismo e le speculazioni su questo summit e credo che questo sarà un bene per la pace“. “Li risolveremo… e non vedo l’ora di lavorare con lei“, ha replicato Trump.
Il presidente USA, lasciando Singapore, ha sottilineato:”Non potevamo fare di più“.
La reazione della Cina
La Cina ha accolto con favore lo svolgimento dello storico summit, con l’augurio che le due parti possano lavorare insieme per la denuclearizzazione della penisola.
Secondo il ministro degli Esteri, Wang Yi, l’incontro ha “un importante e positivo significato, e ha dato via a una nuova storia“.
Fonte: Ansa.it