Alessandria — Chi era Martino Benzi, l’ingegnere di 66 anni che ha ucciso la moglie, il figlio e la suocera prima di togliersi la vita? Gli inquirenti stanno ricostruendo quanto accaduto nella sua abitazione di Via Lombroso e nel giardino della Divina Provvidenza di Alessandria. Benzi aveva programmato tutto, ma quali sono stati i motivi che l’hanno spinto a compiere questa moltitudine di delitti?
Strage di Alessandria, “Sono rovinato, non c’è via scampo. La colpa è soltanto mia”
Il gravissimo fatto di sangue è iniziato nel giardino della casa di riposo della Divina Provvidenza di Alessandria dove soggiornava Carla Schiffo, 78 anni, suocera di Martino Benzi. Entrambi, suocera e genero sono stati trovati con la gola tagliata. Benzi ha ucciso la suocera prima di togliersi la vita allo stesso modo.
Una dolorosa vicenda che ha lasciato sgomente ed addolorate le Piccole Suore della Divina Provvidenza che si occupano della casa di riposo.
La faccenda però è diventata presto ancor più drammatica. In una tasca di Benzi è stato, infatti, ritrovato un biglietto. Sullo stesso Benzi aveva lasciato delle indicazioni. Il messaggio consisteva nell’annuncio della morte di Monica Berta, 55 anni e di Matteo Benzi, 17 anni, rispettivamente moglie e figlio di Martino Benzi. Nella sostanza vi si leggevano parole come “a casa troverete altri due cadaveri”.
Secondo una prima ipotesi, è probabile che la moglie sia stata uccisa di primo mattino e che il ragazzo stesse ancora dormento quando è stato colpito dal padre.
Sembra che l’uomo fosse oppresso da una situazione economica non favorevole. Su un altro biglietto trovato in casa, infatti, Benzi ha lasciato scritto “Sono rovinato, non c’è via scampo. La colpa è soltanto mia”.
Le indagini dei carabinieri si stanno concentrando sui conti bancari di Benzi. E’ possibile che l’uomo abbia follemente pensato di coinvolgere l’intera famiglia nella sua furia omicida al fine di non abbandonarli in condizioni economiche difficili.
(foto di repertorio)