“La Repubblica si inchina alle vittime, la riscossa deve proseguire fino alla sconfitta definitiva della mafia”
Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a 27 anni dalla strage di Capaci ha ricordato Giovanni Falcone e le altre vittime.
“Spezzate le vite, non l’esempio”
“Falcone e Borsellino hanno cominciato a battere la mafia con il loro lavoro coraggioso, con innovativi metodi di indagine, con l’azione nei processi, con il dialogo nella società, nelle scuole, soprattutto con una speciale attenzione all’educazione dei giovani”,
“La mafia sanguinaria ha spezzato le loro vite, ma non il loro esempio”.
Per non dimenticare
La strage di Capaci fu un attentato esplosivo compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (PA). Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell’autostrada A29, alle ore 17:56, mentre vi transitava il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti di Polizia che gli facevano da scorta.
Oltre al giudice Falcone, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Vi furono 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.