Secondo il giudice era stato considerato come una persona innocua. Peccato che però, quando è uscito dal carcere ha ammazzato due donne. È quello che è successo nella cosiddetta “strage di Vicenza”, ovvero il duplice omicidio compiuto da Zlatan Vasilievich il bosniaco che prima ha ucciso l’ex moglie e poi la ex compagna, prima di togliersi la vita.
Il killer odiava le donne, era un misogino ed era già finito nelle mani dei giudici che però, a un certo punto, avevano deciso di rilasciarlo. Nel giro di poche ore ha ucciso due persone a sangue freddo prima di togliersi la vita.
Voleva accanirsi anche verso i suoi figli, oltre che sui genitori e il nuovo fidanzato di Lidia Milinkovic, la moglie da cui si era separato oramai da diverso tempo. Adesso però purtroppo, c’è ben poco da fare perché la Procura di Vicenza l’aveva fatto uscire, nonostante le denunce di maltrattamenti in famiglia, le lesioni e le minacce fatte alla donna negli anni. Appena uscito, ha compiuto questa strage.
La rabbia di Daniele Mondello
Il nuovo compagno di Lidia Miljkovic che ha perso la vita nella strage di Vicenza, ha urlato tutta la sua rabbia nei confronti dei giudici. Infatti, ha spiegato come di fatto questa particolare realtà che si è creata, senza più la donna della sua vita, sia per lui un vero e proprio inferno.
L’uomo, distrutto dal dolore, ha detto che secondo lui al funerale di Lidia dovrebbero partecipare anche i magistrati e gli assistenti sociali che hanno dato a Zlatan Vasilievich lo status di persona libera quando tutti sapevano che in realtà, era un individuo violento e molto pericoloso.
Non si poteva certo immaginare che arrivava tanto, ma è chiaro che chi è addetto a questo tipo di lavoro dovrebbe piuttosto avere una maggiore attenzione prima di rilasciare una persona del genere. Non è pensabile lasciare andare un essere così disturbato!
Il dolore della famiglia di Lidia
All’indomani del duplice omicidio, il nuovo compagno di Lidia ha spiegato che la donna era la compagna perfetta. Ha anche detto, con le lacrime agli occhi, che ora non gli resta altro che vivere una vita di dolore e incolpa i giudici per questo.
Poi ha sottolineato che il meccanismo che ha portato i giudici a definire come non pericoloso l’assassino, è sicuramente da rivedere. Inoltre, la scarcerazione nonché la revoca del divieto di avvicinamento rappresentano una sconfitta per le istituzioni con cui tutti i “colpevoli” dovrebbero fare i conti.
È evidente che l’uomo sta molto male, lo stesso vale per i cari e i familiari della donna ammazzata senza alcuna pietà.
Strage di Vicenza, la rabbia dell’opinione pubblica
Ovviamente quando è venuto fuori ogni dettaglio relativo alla strage di Vicenza, le persone si sono ben presto rese conto che questa storia rappresenta un cosa davvero assurda.
Comprensibile come questa tragedia abbia comportato tantissima rabbia anche nell’opinione pubblica che ha sempre meno fiducia nelle istituzioni quando si tratta di casi di questo genere.
Se non si cercano di evitare questi errori, nessuno denuncerà più e ciò diventerebbe un serpente che si morde la coda!