Una microcamera nascosta alle spalle della scrivania del Dr.Antonio Iannello. Ciak si gira e 27 professionisti finiscono in carcere.
“La legge è uguale per tutti” – mai menzogna fu più grossa!
La Giustizia, a Torre Annunziata, veniva venduta a 500,00 euro, non un soldo in meno per non suscitare lo sdegno del Dr.Antonio Iannello che provvedeva, dietro compenso, ad emettere sentenza favorevole.
Un sistema ben “oliato” da parte di consulenti, periti ed avvocati.
Occorreva solo concordare la cifra.
Gli avvocati, pagando un compenso di 500.00 euro, ottenevano la sentenza favorevole e la liquidazione di un cospicuo onorario; i consulenti, invece, ottenevano la nomina per gli incarichi e poi versavano al Giudice una parte del loro compenso liquidato in maniera oltremodo esoso dallo stesso Giudice.
Insomma, il Dr.Antonio Iannello guadagnava su tutto.
Le accuse
Le accuse contestate vanno dalla corruzione in atti giudiziari alla truffa aggravata, passando per il falso e la rivelazione di segreti d’ufficio.
Ventotto le persone coinvolte, di cui ventisette in carcere.
Solo Tommaso Forte, maresciallo della Guardia di Finanza, anch’egli indagato, è attualmente a piede libero.
Il maresciallo Forte era la talpa, forniva notizie circa l’attività investigativa svolta dai suoi colleghi al fine di coprire il giudice e l’intero sistema di corruzione che ruotava intorno allo stesso.
Ecco i nomi:
Antonio Ianniello di Scafati (giudice di pace)
Paolo Formicola di Napoli (giudice di pace)
Raffaele Ranieri di Scafati (giudice di pace)
Aniello Guarnaccia di Castellammare (avvocato)
Rosaria Giorgio di Scafati (avvocato)
Carmela Coppola di Pompei (avvocato)
Filippo Costanzo di Scafati (avvocato)
Eduardo Cuomo di Pagani (avvocato)
Nicola Basile di Castellammare (avvocato)
Ivo Garofalo Varcaccio di Torre Annunziata (avvocato)
Guido Garofalo Varcaccio di Torre Annunziata (avvocato)
Rodolfo Ostrifate di Castellammare (avvocato)
Pasquale Esposito di Gragnano (avvocato)
Gennaro Amarante di Scafati (carabiniere)
Antonio Cascone di Scafati (carabiniere)
Tommaso Forte di Altamura (finanziere)
Francesco Afeltra di Sant’Antonio Abate (perito)
Enrico Guerritore Tramontano di Poggiomarino (perito)
Fabio Donnarumma di Castellammare (perito)
Liberato Esposito di Castellammare (consulente)
Dario Luzzetti Torre del Greco (perito)
Salvatore Verde di Torre Annunziata (perito)
Vincenzo Elefante di Castellammare (consulente)
Marco Vollono di Castellammare (perito)
Luigi Coppola di Castellammare (perito)
Vincenzo Calvanese di Nocera Inferiore (medico)
Ciro Guida Pompei (medico)
Luigi Ascione di Portici (medico)
Più che un palazzo di giustizia, un “palazzaccio”
Per il gip, tutti, a vario titolo, si sono resi protagonisti di questa triste vicenda criminale.
I protagonisti, oltre al carcere, rischiano la sospensione dall’esercizio della professione e probabilmente le sentenze “incriminate” saranno annullate.
Insomma, dopo il recente scandalo dei “bolli falsi”, il palazzo di giustizia oplontino resta sotto i riflettori e continua a tremare.
Vedi anche questo articolo in merito a questa vicenda.