Il giorno di Ferragosto, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, con il supporto del Nucleo Subacquei e della Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli, hanno pattugliato circa 177 ettari di superficie marina lungo la Costa dei Campi Flegrei. Quest’area, parte del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, include l’antico Portus Julius, importante porto romano collegato alla flotta di Capo Miseno. A causa del bradisismo, la costa si è abbassata di 6-8 metri rispetto all’antica linea costiera, portando alla sommersione di preziosi resti archeologici, tra cui ville, ninfei, mosaici e strade romane.
La zona è soggetta a monitoraggio costante per prevenire danni causati da ancoraggi non autorizzati e immersioni clandestine, che potrebbero compromettere il sito. In passato, questi rischi erano maggiori, ma oggi l’area è suddivisa in zone protette, segnalate da boe, per limitare l’accesso. Le forze dell’ordine e la Soprintendenza lavorano insieme per contrastare attività illegali, come il trafugamento di reperti da parte di archeomafie. Queste operazioni illecite, che spesso coinvolgono reti internazionali di ricettazione, mettono a rischio l’inestimabile patrimonio archeologico subacqueo della Campania, la cui tutela è garantita anche da convenzioni internazionali come quella dell’UNESCO del 2001.