Questa legge elettorale Rosatellum bis, che ancora una volta, regola le elezioni politiche lascia molto a desiderare per diversi aspetti. Oltre il collegamento astruso in una sola scheda tra maggioritario e proporzionale e il solito listino bloccato delle forze politiche, senza possibilità per il cittadino elettore di esprimere preferenze, il Rosatellum prevede la raccolta delle firme a sostegno delle candidature e del simbolo unicamente per liste e i partiti non presenti nell’attuale parlamento.
Per questo motivo la nuova formazione politica fondata dall’associazione Dema di Luigi de Magistris, ex parlamentare europeo ed ex sindaco di Napoli, con la collaborazione di Potere al popolo, Rifondazione comunista, Manifesta e Rivoluzione socialista, ha dovuto raccogliere migliaia di firme in tutta Italia per essere presente sulle schede elettorali di Camera e Senato il prossimo 25 settembre.
Firme, loghi e programma, de Magistris appare fiducioso
Non preoccupa la ricusazione di uno dei due simboli depositati da Unione popolare di de Magistris assieme ad altri 13, tra cui quelli della DC del PLI e dei Pensionati, perché conteneva i loghi delle forze politiche di sostegno sopracitate, ma che sarebbe servito solo per evitare di raccogliere le firme, sfruttando il rappresentante di Potere al popolo, presente nel Parlamento attuale.
Invece l’altro simbolo starebbe riuscendo a raccogliere le firme necessarie per riuscire a presentarsi alle elezioni, definendo il nome Unione Popolare nel logo assieme ad un arcobaleno con la scritta de Magistris nella parte inferiore, superando le difficoltà incontrate soprattutto nel periodo difficile di ferragosto in Piemonte e Sicilia, in particolare nei collegi di Biella e Trapani.
Il portavoce di Unione Popolare, l’ex magistrato Luigi de Magistris, è così fiducioso di superare il traguardo delle circa quarantamila firme, previste dalla legge per presentare le liste nei collegi di Camera e Senato, da aver già presentato il programma, composto da ben 120 proposte, che offrirebbero soluzioni ai principali problemi che attanagliano l’Italia, rimettendo in evidenza i bisogni della popolazione. I temi riguardano soprattutto la pace, la giustizia sociale, l’ambiente, i diritti dei lavoratori e le questioni pensioni e scuola. Per de Magistris i ricchi e i privilegiati italiani devono smetterla di ricevere politiche favorevoli, che stanno distruggendo il Paese, impoverendo sempre di più i meno abbienti.
Scuola, sicurezza e precariato
Inoltre il programma di Unione Popolare afferma la centralità dell’istruzione scolastica pubblica, puntando innanzitutto sulla sicurezza e l’accoglienza dei bambini e ragazzi e delle bambine e ragazze negli spazi degli istituti. Per rendere più dignitoso il lavoro dei docenti è necessaria l’abolizione del precariato e una maggiore trasparenza delle procedure, perché la scuola deve diventare un luogo che possa dare rilievo assoluto ai saperi e alla cultura, attuando invece un deciso ridimensionamento delle pratiche burocratiche, dedicandosi a tempo pieno alla crescita delle giovani generazioni. In questo modo la scuola potrebbe essere uno strumento utile a superare i divari territoriali, che in Italia stanno assumendo una dimensione imbarazzante.