Immancabilmente quando viene proposto qualche servizio sui media il sottofondo musicale ha due brani di rappresentanza: ‘Pinne, fucile ed occhiali’ in voga nel 1962 di Eduardo Vianello mentre l’altro è ‘Vamos alla plaja’ dei Righeira del 1983.
Entrambe hanno segnato due epoche storiche della balneazione nazionale. La prima che rispecchiava una Italia in crescita dopo il conflitto mondiale, con le 500 nuove di zecca stracolme di bagagli. La seconda appartiene ad una diverso benessere, dove l’esibizione dello stesso diventa trash, con il color oro che fa capolino nei costumi da bagno sgambatissimi, negli accessori e persino per il colore delle auto.
Dalle fiorenti località balneari italiane degli anni ’60 alle mete esotiche per i benestanti degli ’80. Intanto nei lidi si riversava varia umanità sempre più maleducata e prepotente in nome di un diritto ormai acquisito del posto al sole.
Dopo l’esibizionismo degli anni ’80 il decennio successivo, quello degli anni ’90, iniziò a risentire della crisi economica data dalla svalutazione della lira e dall’uscita dallo SME (Sistema Monetario Europeo). Effetti sull’industria dove si verificarono licenziamenti, colpendo anche l’indotto.
Le partenze diventavano intelligenti per non incappare nelle code chilometriche delle autostrade, passando lentamente dal lido inn a quello meno costoso, con l’inizio di una discesa economica nelle famiglie presente ancor oggi, con le spiagge libere in ripopolamento e la riduzione delle settimane di permanenza.
Il nuovo secolo ha accompagnato gli italiani verso la discesa economica, riducendo le settimane di permanenza ai soli week-end di questi anni, dove le partenze non sono più intelligenti ma dipendono dai colori di un bollino o da una offerta last-minute.
Al rientro dalle ferie nei discorsi emerge che tutti sono andati da qualche parte, anche solo per un fine settimana. Ovviamente per educazione non si chiede più la durata né il periodo, basta sapere solo la località o la tematica se culturale o balneare.
Un dato di fatto è la vendita dei condizionatori, una fresca consolazione per chi resta in città. Inoltre sono migliorate le proposte cittadine estive all’insegna del cinema, festival musicali e teatrali, mostre.
L’importante è il colorito sulla pelle, quello è il vero top di ogni estate.