1904 – L’affare è concluso.Finalmente il sogno di Lord William Beckett si è avverato: Villa Cimbrone è sua, ed è pronto a farne “il posto più bello del mondo”.
Rimasto vedovo nel 1891, già dopo un anno comincia a frequentare Alice Keppel (sposata con il Colonnello Keppel), da cui avrà una figlia, Violet; l’intreccio, però, ha breve durata; infatti, vi subentra il Principe Edoardo VII che viene assolutamente prediletto.
Da qui Lord Beckett rimane solo e, nonostante sia stato identificato come un lunatico opportunista e un giocatore d’azzardo; dunque, un inaffidabile, resta sempre colui che ha progettato il meccanismo dell’orologio di Westminster accompagnato dai suoi fatidici e leggendari rintocchi.
Villa Cimbrone, un luogo magico
Quando un grande stato di malessere pervade il suo animo, intraprende, dietro consiglio di amici, un viaggio in Italia, in costiera amalfitana, dove, sicuramente, il suo animo deluso potrà trarre beneficio sia per la bellezza dei luoghi che per l’invidiabile clima.Villa Cimbrone, acquistata da Beckett, ha, a quel tempo, bisogno di una ristrutturazione e, per fortuna, il Lord ha precedentemente conosciuto a Londra, Nicola Mansi che,da mediatore, lo convince ad affidarsi alle maestranze locali, dando, così, vita ad uno stile romanticamente eclettico scaturito dalla miscellanea delle diverse ispirazioni architettoniche.
La proprietà diviene un luogo magico; qui sono chiamati ad intervenire i paesaggisti inglesi H.Peto, G.Jekyll, che coadiuvati dalla botanica Vita Sackville, creano un mix perfetto di tradizione paesaggistica inglese e italiana: un vero e proprio “giardino incantato”, dove sono stati tracciati nuovi percorsi per la rappresentazione di scene classiche; qui la vegetazione autoctona si fonde perfettamente con quella esotica.Il Chiostro in pieno stile arabo-siculo- normanno riecheggia i modi del Duomo di Amalfi; le teste di cinghiale, sorrette da due colonne, rappresentano lo stemma araldico della famiglia di Beckett.
La “Cripta” in stile gotico, ma costruita in quegli anni, diviene la sede del Circolo londinese di Bloomsbury (circolo di intellettuali ed artisti fondato da Virginia Woolf).Il Tempio di Bacco (sotto il cui piedistallo sono conservate le ceneri del Lord) sorretto da otto colonne doriche, non è la sola sorpresa di ispirazione classica;vi è ancora il” Poggio di Mercurio” dove è posta la copia ottocentesca in bronzo dell’ Ermes in riposo della scuola di Lisippo esposta al Museo Nazionale di Napoli; ancora la “Grotta di Eva”, un antro naturale, all’ombra di lecci, ontani e castagni, che sorprende, regalando la sensazione di violare un momento assolutamente intimo della donna, ben nascosta all’altrui sguardo (un’opera marmorea dalle raffinate fattezze, eseguita dall’allievo prediletto di Canova).
Ad introdurre sulla immensa “Terrazza dell’ infinito”, il Tempio di Cerere (denominato anche Porta del Sole) segna la fine del viale ed apre lo sguardo sulla famosissima terrazza ornata di busti settecenteschi che, con cadenza regolare, accompagnano la passeggiata di chi, restando stupefatto ed ammaliato da tanta bellezza può, non solo sporgersi su uno strapiombo di 365 m.sul bellissimo mare, ma ammirare un panorama aperto ed immenso che arriva fino ai Monti Cilentani e a Punta Licosa.
Villa Cimbrone di Ravello, dunque, un progetto compiuto, un sogno realizzato.