Sembra passato molto tempo, anzi il tempo è volato e ci sta anche un generazione che non ha vissuto quel momento.Era il 1994 e per la nazionale Italiana allenata da Sacchi ci fu la resa ai calci di rigore contro il Brasile nel mondiale Americano.
Gli azzurri vennero trascinati in finale da Roberto Baggio dopo un girone al limite del disastro sportivo.Ma non vogliamo parlare di questa storia ma di quello che successe il 21 giugno 1994.
Boston, Argentina-Grecia 4-0.La nazionale allenata da Alfio Basile giocava la sua partita contro la Grecia gara vinta con un poker e senza grossi affanni.
La Selección era trascinata dal bomber Batistuta e dalle magie di Redondo e da futuro Ortega che aveva l’etichetta però mai dimostarta nel corso della sua carriera di nuovo Maradona.In quella nazionale il Diez come successo nelle edizioni precedenti era ancora di Diego Armando Maradona che voleva dimostare al mondo di essere ancora il migliore e di poter camminare insieme ai giganti ancora una volta.
Fu convinto da Basile per ritornare in nazionale e dopo una serie di allenamenti duri.Il 31 ottobre 1993, un giorno dopo il suo 33º compleanno, Maradona giocò a Sydney, contro l’Australia, per l’andata dello spareggio interzona di qualificazione al mondiale di Stati Uniti 1994.
La partita finì 1-1 e la rete argentina di Abel Balbo fu propiziata da un cross di Maradona.Nella gara di ritorno del 17 novembre, al Monumental di Buenos Aires, l’Argentina vinse per 1-0, qualificandosi al mondiale statunitense e come detto in precedenza Diego si allenò duramente per arrivare al top in questo mondiale.
Le amichevoli pre-mondiale e poi il grande appuntamento e Diego non tradì segnando il goal del 3-0 al termine di una azione bellissima ed urlo dentro la telecamera che fece il giro del pianeta in poco tempo.Maradona era tornato insieme al suo grande amico Claudio Caniggia ma la felicità durò poco.
La gara contro la Nigeria e la squalifica successiva per doping episodio sempre respinto da Maradona.Insomma l’ultimo Maradona al Mondiale da calciatore faceva registare una uscita di scena molto malinconica e triste ed un campione come lui avrebbe meritato sicuramente una storia diversa ma l’ultimo urlo del 10 con la nazionale albiceleste resterà per sempre una grande eredità lasciata al calcio dalla leggenda delle leggende.