La matematica arrivò nella notte di Cosenza ma la paura della retrocessione fu un qualcosa costruito settimane prima
La Juve Stabia ritorna a Cosenza. Una gara dal sapore molto particolare. 31 luglio 2020 la squadra allenata da Fabio Caserta si giocava l’ultimo Jolly per evitare la retrocessione. Allo Stadio “San Vito- Marulla” invece arrivava l’ennesima mazzata di quel periodo con la sconfitta per 3-1. Una doppietta di Riviere e gol di Sciaudone a regalare ai Lupi i tre punti, la salvezza ed una remuntada in classifica dal sapore storico. Per la cronaca il punto della speranza per le vespe di Castellammare Di Stabia fu realizzato da Tonucci.
In quel torneo sicuramente la pandemia causa Covid 19 ha mischiato e non poco le carte sul tavolo ma se vogliamo analizzare la ripresa la Juve Stabia riusciva a dilapidare un tesoretto di punti in poche settimane. Un suicidio calcistico.
8 marzo 2020, ci fu l’ultima partita contro lo Spezia vinta per 3-1. Le vespe sentivano l’odore dei play off ma poi arrivò la zona rossa, la chiusura non solo degli Stadi ma della nazione intera in uno dei periodi più difficile della storia recente. La ripresa del campionato anche se a porte chiuse era l’inizio della normalità. Il 20 giugno arrivava una sconfitta a Pescara che ci poteva anche stare a casa di un avversario tosto. Poi al Menti arrivò il Livorno con tanti problemi e fanalino di coda. La Juve Stabia dopo aver ripreso la partita si arrendeva il pieno recupero al goal di Boben, una sconfitta per 2-3 che fu il primo campanello da spia rossa.
Due derby, due gare difficili ma la Juve Stabia giocò per gran parte delle due partite in superiorità numerica. A Benevento, Caldirola si colorava di rosso dopo 25 minuti di gioco. Nella settimana successiva a Salerno quasi stesso copione con il rosso ad Aya dopo pochi minuti. La sostanza fu che il doppio derby metteva zero punti in classifica. Contro la Virtus Entella, gara che doveva essere vinta arrivò un pareggio. Eppure ci fu anche la speranza contro Frosinone e Chievo con ben quattro punti da consegnare alla classifica ma prima di arrivare a Cosenza ci furono altri due stop ossia quello di Venezia e quello contro la Cremonese in casa. Le occasioni per chiudere il discorso salvezza arrivarono a grappoli ma le vespe non riuscirono ad approfittare e Cosenza fu il triste epilogo di quella ripresa che ha lasciato tanto amaro in bocca.