Meno uno ancora undici. Numeri per il lotto? No, un punto è il bottino raccolto dal Napoli con il Verona, 11 sono i punti necessari allo scudetto matematico (La Lazio seconda vincendo tutte le partite arriverebbe a 85 punti, il Napoli ad 86). Complice un massiccio turn over operato da Spalletti, in maniera abbastanza simile al collega Pioli. Con lo stesso risultato (pareggio e titolari entrati) con il Milan che però reclama due rigori netti.
Arbitraggio di La Penna scadente, come tutti gli arbitri italiani. Non che abbia influenzato il risultato ma, all’ultima azione, prima La Penna segnala altri secondi di recupero. Poi, mentre Zielisnki sta per effettuare l’ultimo cross, l’arbitro romano ignora il suo accorgimento e anche le convenzioni (in attacco si concede sempre un’ultima azione in area) e fischia.
Il pareggio come risultato è anche giusto, ma La Penna lascia un dubbio nei tifosi del Napoli. Pareggio giusto perché il Napoli colpisce una traversa con Osimhen a portiere battutto. Dall’altra parte Ngonge prima brucia tutti i giocatori del Napoli, rimane solo davanti a Meret con Lobotka (il giocatore partenopeo più vicino) a tre quattro metri ma cerca il tocco morbido e mette clamorosamente a lato.
Da segnalare, più del risultato o del meno 11, la pace fra tifo organizzato e il presidente Aurelio de Laurentiis. Il Maradona urla e canta sempre, anche senza gol. Ottime le impressioni anche da Osimhen. Solo venti minuti per il nigeriano che, dopo cinque minuti, spacca letteralmente la traversa con Montipò che tira un sospiro di sollievo e ringrazia la sorte.
Adesso Spalletti testa sotto per martedì e per reggere l’urto di questo finale di campionato. Soprattutto perché Mercoledì 19 Aprile ci sarà la sentenza del CONI, con i punti che da 11 salirebbero a 12 (i bianconeri arriverebbero ad 86). Ovviamente bianco celeste (o bianco neri a seconda delle situazioni) devono vincerle tutte. Ogni passo falso regalerà punti agli azzurri.