Argentina-Il Mondo ha scelto Leo Messi


Argentina-Il Mondo ha scelto Leo Messi

Argentina-Francia sarà ricordata come la finale eterna, ricca di goal e spettacolo con Messi e Mbappè stelle della serata. Il racconto di Gianfranco Piccirillo:

Sarebbe stato bello vedere una finale tra l’Argentina di Maradona e la Francia di Platini ai mondiali del 1986, dobbiamo accontentarci della sfida tra Messi e Mpabbe in questo discusso e per diversi aspetti amorale mondiale del 2022 in Qatar. Nel primo tempo non c’è stata partita, non solo per la superiorità schiacciante di Messi in mezzo al campo, ma anche per la saggia decisione di Scaloni di schierare lo juventino Di Maria, calciatore che aveva già risolto diverse finali con la maglia della sua nazionale. E infatti Di Maria si procura il rigore che sblocca la finale e finalizza la splendida azione del raddoppio, una grande giocata da manuale del contropiede dopo il pressing, chiamato dall’allenatore argentino in panchina. La Francia non riesce proprio ad esprimere il suo consueto gioco offensivo per la gara opaca di Griezmann, finora straordinario nel mondiale, e l’incapacità di Mpabbe di mettere in moto il suo consueto ritmo devastante nelle folate offensive. Deschamps punisce gli attaccanti, togliendone dal campo due già nel primo tempo, ma Giroud in quaranta minuti non ha avuto nessuna buona palla da poter sfruttare in attacco e la sua bocciatura appare incomprensibile per quanto il centravanti milanista aveva dimostrato finora nel mondiale. Il fallaccio di frustrazione di Rabiot ad inizio ripresa dimostra quanto sia stata infelice anche la scelta di Deschamps di rimandarlo in campo dopo la brutta influenza, probabilmente australiana, che lo aveva costretto a rinunciare alla semifinale contro il Marocco. La nazionale di Scaloni però si mette a fare troppo presto una tattica puramente di contenimento, per puntare al terzo titolo mondiale della sua gloriosa storia calcistica, mirando addirittura alle perdite di tempo contro una Francia, che comunque è stata fino ad un certo punto solo la pallida copia della squadra, che finora aveva impressionato molto favorevolmente nelle giocate offensive, soprattutto con Griezmann, Giroud e Mpabbe. La sostituzione di De Maria con Acuna rientra in questa tattica speculativa di Scaloni, che come contro l’Olanda dimostra di non saper gestire molto bene la ripresa della sua squadra, che aveva cominciato malissimo questa competizione con la sconfitta sorprendente contro l’Arabia Saudita. L’episodio del rigore a favore della Francia, molto simile a quello dell’Argentina, riapre quindi clamorosamente la finale, che trova nel protagonista atteso Mpabbe, in pochi minuti, quello che non era riuscito per tutto il resto dell’incontro. Il giovane calciatore francese, destinato a diventare il migliore del mondo, scavalcando l’attuale Lionel Messi, peraltro compagno nel PSG, realizza una storica doppietta, che gli permette di ritrovare il titolo di capocannoniere e soprattutto di riagganciare il discorso della conquista della coppa del mondo, che sembrava chiuso.

Il portiere argentino Martinez sembrava esserci su entrambi i palloni, ma la traiettoria sui tiri di Mpabbe riesce solamente ad intercettarla perché entrambi finiscono dietro le sue spalle. Mpabbe e soprattutto Messi avrebbero potuto ancora segnare, ma i supplementari sono un epilogo interessante e il giusto premio a Deschamps, che ha terminato con quattro attaccanti, togliendo coraggiosamente a metà ripresa il forte Griezmann. Anche nei supplementari ci sono tante emozioni con i nuovi ingressi dell’Argentina Paredes e Lautaro Martinez, che danno nuova linfa alla squadra di Scaloni, che prima sfiora il terzo gol alla fine del primo tempo e poi lo realizza ancora con Messi all’inizio del secondo, grazie all’inserimento felice dell’attaccante interista, che ora comincia a fare paura anche al Napoli in vista della ripresa del campionato il 4 gennaio. Insomma è stata una finale emozionante, che chiude questa edizione asiatica piena di tante ombre e con le luci solo degli astri Messi e Mpabbe, che trova il terzo gol ancora su rigore per un netto tocco di gomito in piena area, portandosi il pallone a casa e tornando capocannoniere del Mondiale. La soluzione dei calci di rigore sembra essere alla fine quella più giusta per decidere la squadra campione del mondo, anche perché pure nel recupero dei supplementari entrambe le squadre creano grosse occasioni per segnare ancora. Anche sui calci di rigore segnano Mpabbe e Messi, ma la storia dei mondiali ha sempre sorriso all’Argentina sui tiri dal dischetto, mentre meno alla Francia, che infatti perse anche contro l’Italia nel 2006 in Germania e così non meraviglia l’esito finale che porta il terzo titolo all’albiceleste. Se si considerano le finali perse in Italia e Brasile, è un traguardo meritato per l’Argentina, che la conferma nell’Olimpo del calcio, assieme a Brasile, Italia e Germania. La Francia sta ancora un passo dietro, piccolo però.

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