Burgnich: ” All’Inter manca il pezzo da 90 e sulla Juventus….”


Burgnich: ” All’Inter manca il pezzo da 90 e sulla Juventus….”

Tarcisio Burgnich bandiera dell’Inter e del calcio Italiano si e’ concesso ai microfoni di Magazine Pragma per una bella intervista  a cura di Salvatore Ciotta:

Sull’inizio campionato: ” Penso che bisogna iniziare il campionato, cosi la gente puo’ iniziare nuovamente a seguire ed avere qualche distrazione dai tantissimi problemi che ci sono.”

Se dovesse iniziare, che scenari prevede?

La Juventus ha sempre qualcosa in piu’, la Lazio ha fatto bene, ma ovviamente la Juventus e’ favorita e vedo l’Inter che la potrebbe tallonare. Nel finale di stagione se ci sara’ questa ripartenza mi aspetto qualcosa in piu’ anche dal Milan.

Differenze tra Inter e Juventus in societa’

La Juventus come societa’ ha qualcosa in piu’ rispetto all’Inter, sono due grosse societa’ che ho avuto la fortuna di viverle come calciatore.

Italia-Germania 4-3, il suo ricordo….

Una partita spettacolare, una delle piu’ belle della storia del calcio, una gara infinita. Non capita spesso di assistere ad un grande spettacolo di grande qualita’ tra due grosse squadre.

Cosa manca all’Inter per il salto di qualita’?

All’Inter manca il classico pezzo da 90. Noi avevamo Suarez o Mazzola a livello di qualita’, io in rosa ne vedo pochi di calciatori che possono fare la differenza. Conte ricorda Heriberto Herrera per temperamento e voglia di vincere.

Meglio allenare o giocare a calcio?

Calciatore si sente ancora giovane, allenare e’ bello se alleni i giovani ma comporta piu’ responsabilita’.

Si ringrazia Tarcisio Burgnich per il tempo concesso per questa intervista

Tarcisio Burgnich (Ruda, 25 aprile 1939) è un ex allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970 con la nazionale italiana.

Note:

È considerato uno dei migliori difensori della storia del calcio italiano

Giocò come terzino destro, stopper e libero. Eccellente marcatore, era solito prendere in custodia l’attaccante avversario più temibile. È stato considerato un modello per la serietà e la correttezza. Le sue virtù principali erano il vigore agonistico, l’abilità nel tackle e la concentrazione, oltre alla prontezza nell’anticipo.

Per via della sua prestanza fisica fu soprannominato Roccia, nomignolo coniato da Armando Picchi, compagno di reparto nell’Inter e in nazionale. A lui si sono ispirati futuri specialisti della marcatura a uomo come Claudio Gentile e Pietro Vierchowod

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