L’Inter passa di misura, Cagliari a zero punti


Ci sono molti modi per impostare un articolo.

Si potrebbe evidenziare che l’allenatore abbia fatto delle scelte discutibili ma, a fine gara, a risultato negativo acquisito, è facile sparare a zero contro perché, al contrario, se fosse andata bene, se si fosse almeno pareggiato, quel giudizio sarebbe cambiato molto.

E’ stato acquistato Simeone dalla Fiorentina per una ragione ben precisa.

Prima, sino alla settimana scorsa, per la necessità di affiancare Pavoletti, ora per sostituirlo visto che si è infortunato e ne avrà per almeno 5 mesi.

Tuttavia l’allenatore ha fatto la sua scelta, quella di mettere in campo quel Cerri che già quando lo speaker ha annunciato le formazioni in campo, si è beccato i fischi.

Preventivabile.

Ad Alberto Cerri di Parma, prelevato per 10 milioni di euro dalla Juventus, di occasioni ne sono state date tante, le stesse che NON sono state concesse ad Han Kwang-Song  svenduto alla stessa Juventus per soli 5 milioni di euro.

E i tifosi sono parecchio seccati per questo.

Scelte tecniche.

Nella prima gara col Brescia di domenica scorsa Luca Pellegrini, preso in prestito secco dalla Roma, ieri fenomenale, non è stato schierato, ma gli è stato preferito Lykogiannis (un disastro totale).

Ieri il terzino destro acquistato dal Bologna Mattiello è rimasto in panchina assieme al gioiellino del vivaio Pinna.

Al loro posto è stato schierato da Maran un giocatore adattato, quel Fabio Pisacane che terzino ne destro ne sinistro è, bensì difensore centrale, ottimo mastino napoletano, ma terzino mai.

Non per colpe sue è stato in difficoltà in tutta la partita, scelta discutibile avendo due terzini i di fascia naturali.

Nainggolan nel ruolo del regista Cigarini (ad egli subentrato al 40esimo della ripresa, assurdamente ed inutilmente) anche ieri è stato tenuto basso e per quanto lo stesso belga asserisca che in quel ruolo sta bene è forse un modo per non andare contro le scelte tecniche del suo Mister.

Ma Raja Nainggolan da Anversa non è giocatore da stare basso nel proprio centrocampo, ma più avanzato a ridosso delle punte, è li che dà il meglio di se, è li che effettua tiri dal limite dell’area, se lo tieni lontano non ci arriverà mai nell’area avversaria.

Nonostante ciò encomiabile la sua prestazione.

Nahitan Nández, trequartista uruguaiano, preso per sostituire Barella, tenuto basso pure lui, commenti superflui.

L’ARBITRO

Si potrebbero additare numerose colpe al giudice di gara per la direzione univoca a favore dei miliardari di turno e a come i cartellini gialli siano stati piazzati a sfavore dei padroni di casa mentre gli ospiti venivano a beneficiare del vecchio sistema “Collina“.

Pierluigi Collina da Viareggio fu il miglior arbitro del mondo dal 1998 al 2005, dal 2017 Presidente della Commissione arbitri della FIFA, dal 2010 al 2018 è stato responsabile della commissione arbitrale UEFA, insomma un personaggio dentro e fuori dal campo che amava più che stigmatizzare col cartellino parlare coi calciatori e solo dopo, eventualmente, arrivare alla sanzione.

Dal 60esimo all’88esimo il Cagliari ha subito 5 ammonizioni, l’Inter solo 3 (21, 45, 86esimo minuto), alla fine 5-3 a sfavore dei padroni di casa il risultato dei cartellini dopo l’accurato lavoro di Maresca di Napoli, arbitro subentrato per l’indisponibilità misteriosa di Mariani di Aprilia, cause imprecisate.

Ma questo è irrilevante, solo diritto di cronaca.

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L’atteggiamento in campo del Signor arbitro è stato intimidatorio, quasi da subito, un qualcosa che è paragonabile a ciò che fece il mitico Bayron Moreno al Mondiale del 2002 in Corea del Sud- Italia, giusto per capire.

Falli sempre fischiati a favore dell’Inter, in più il collaboratore di linea di destra sbugiardato nel primo tempo dopo che aveva evidentemente sbandierato un fuorigioco incredibile ma lui si ergeva a Dio della Sapienza e faceva proseguire.

Nel complesso i nerazzurri non hanno fatto niente di particolare per vincere la gara, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto ma sappiamo perfettamente che sono gli episodi, maledetti o benedetti, a seconda di chi li subisce o chi ne usufruisce, a determinare il risultato di una gara.

Lukaku è stato ben contenuto dai centrali di difesa del Cagliari, più pericoloso Martinez.

All’Inter è andato tutto bene, al Cagliari tutto male.

Il primo gol veniva prima annullato e poi convalidato.

VAR

Un’estenuante tempo ad aspettare la grazia o la forca per i tifosi allo stadio che, a differenza di quelli che stanno davanti alla tv, non vedono è qualcosa di massacrante.

Il signore di cui sopra rimaneva fermo ad ascoltare le parole dall’alto del VAR e senza andare al monitor e dopo almeno 3 minuti indicava il dischetto del centrocampo convalidando la rete degli ospiti.

Chissà se la stessa azione in area di rigore nerazzurra avrebbe avuto lo stesso esito.

Come contro prova qualche anno fa, a Roma, contro in giallorossi, dopo un’estenuante visine a monitor al VAR una clamorosa rete a 95 esimo con fallo di braccio incredibile di Fazio fu convalidata.

Come si poteva a Roma, con l’Olimpico in tumulto, annullare una rete contro il Cagliari dove la squadra di casa lottava per la Champions?

Il Cagliari, come un Crotone o una SPAL piuttosto che un Frosinone sono sacrificabili per fare il bene del calcio italiano.

Tutti discorsi che ai più non piacciono ed è anche vero che i tifosi, essendo tali, spesso sono offuscati da quella patina di annebbiamento della vista che non permette di vedere irregolarità a sfavore della propria squadra ma al contrario a sfavore dell’avversrtio di turno.

 

Quello che è accaduto ieri alla Sardegna Arena avviene a sfavore dell’Inter in altre gare, contro altri avversari.

Il Signor Massimo Moratti ancora si sogna quella partita di Torino dove il signor Ceccarini di Livorno non concesse il famoso rigore a Ronaldo. Ecco, giusto per far capire, il Cagliari ha subito ciò che subì l’Inter in quell’occasione di tanti anni fa, o come due anni fa a San Siro, stessi avversari.

E non è che Maresca e Ceccarini fossero corrotti o chissà cosa, è sempre lo stesso discorso, trito e ritrito, nel dubbio gli arbitri, in buona fede, servono il padrone più potente.

Abbiamo visto in due giornate i casini che gli arbitri hanno combinato e a a Firenze in Fiorentina -Napoli in particolare.

Lo stesso capo degli Arbitri Nicchi alla Domenica Sportiva sulla RAI la settimana scorsa disse che l’unico errore della scorsa giornata fu quello del Franchi. Tuttavia in Cagliari-Brescia veniva concesso un rigore ai lombardi quando Cerri, sempre lui, nel tentativo di colpire di testa, GIRATO, in un movimento scomposto, colpiva la palla con la mano, involontariamente.

La regola è che se il giocatore colpisce la palla con la mano o il braccio, se è attaccato al corpo non è fallo, mentre se è lontano dal corpo è sempre ed improcrastinabilmente RIGORE.

Ci vuole anche buon senso nella vita come nel calcio e per gli arbitri.

La scorsa partita del Cagliari col Brescia metteva si fronte due squadre che nulla avevano a che fare coi poteri forti del Campionato di Serie A . Questa è la controprova che gli Arbitri NON SONO CORROTTI, sono solo dotati di poco buon senso e forse non sono in grado di usare la tecnologia a loro disposizione.

Già vedere discutere nei salotti della domenica sera tutti gli ospiti tra di loro se un fallo è o meno rigore evidenzia che di CERTEZZE spesso non se ne hanno ma che comunque una DECISIONE va presa.

IL PUNTO FINALE

Anche se ai potenti non piace venga detto sono sempre LORO che vengono favoriti nel dubbio, sempre e comunque.

L’idea che favorire il potente aiuti nella carriera è un concetto che ci portiamo dalla notte dei tempi.

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L ‘Avvocato Agnelli, che pagava gli arbitri regalando loro le macchine della FIAT è una leggenda che NESSUNO ha MAI dimostrato, ne l’esatto contrario, ma rimane un’idea che non si riesce a levare dalla mente quando certi episodi favoriscono la Juventus.

Come il Milan di Berlusconi ai bei tempi.

CAGLIARI RAZZISTA

Al riguardo la Società Cagliari calcio ha pubblicato su suo sito ufficiale un Comunicato che troverete anche qui su Pragma Magazine.

E ci risiamo con i TIFOSI del Cagliari che sono razzisti.

Cosa è successo?

I buu durante il calcio di rigore di Lukaku, ecco, come si è sempre fatto e sempre si farà.

Ma si vuole fare tutta l’erba un fascio, stigmatizzare l’INTERA tifoseria del Cagliari.

I buu, come al solito, sono partiti dalla Curva Nord che ospita gli ULTRAS.

Tuttavia gli insulti che i giocatori e tifosi del Cagliari subiscono a Milano non vengono rilevati.

Avete solo le pecore” ieri cantavano gli ULTRAS dell’Inter nel settore ospiti.

Pecorai, pastori e tutti epiteti che la stampa Nazionale tiene sottotraccia per evitare di fare accendere gli animi.

Spesso dal settore Ospiti gli ULTRAS urlano pecorai, pastori e anche ieri è successo, come sempre.

Queste voci non arrivano alla Tribuna Stampa, ma arrivano ai tifosi di casa che come reazione fanno i buu.

Giusto ? Sbagliato ? Deprecabile?

“Voi siete i terroni del Nord” ululano gli Ultras della Fiorentina a San Siro in riferimento al fatto che Milano è piena di immigrati meridionali.

Chi era presente allo stadio ieri sa bene che gli ululati erano rivolri si a un colored dell’Inter mai cercato fino a quel momento ma solo per la durata del calcio di rigore.

Si usa farlo SOLO per tentare di deconcentrante l’avversario, dalla notte dei tempi.

Ma si vuole demonizzare una tifoseria intera e sbatterla in prima pagina come razzista come la passata stagione per Kean della Juventus che andò sotto la Curva degli Ultras del Cagliari a petto gonfio a provocare.

Ma sono ULTRAS, cosa vuoi ottenere se provochi ?

LE RETI

27′ pt – Cerri realizza la rete del vantaggio nerazzurro, interista, colpendo la palla contemporaneamente a Martinez, concorso di colpa, come direbbe l’avvocato Andrea Cerri di Firenze, omonimo di Alberto, nessuna parentela, noto e acceso tifoso interista.

Alla fine pure in quel occasione si è reso protagonista, come nel rigore della settimana scorsa.

5′ st – Grande rete di Joao Pedro da puro attaccante che non è, ma ci mette l’0anima sinoi alla fine

27′ st  – Del rigore, niente da dire, ma a volte l’opinabilità degli arbitri, a seconda se i falli avvengono in certe aree di rigore o meno, decretano che quello stesso fallo che ai più sembra netto, diventi improvvisamente non così clamoroso da decretare la massima punizione,.

Capita.

BARELLA

L’ex pupillo, entrato al 24esimo della ripresa, è stato fischiato ad ogni pallone toccato, segno che il feeling coi tifosi rossoblù è stato intaccato dalla scelta nell’anno del Centenario e del Cinquantenario dello Scudetto per una squadra del Nord.

I confronto con Riva, per quanto discutibile, lo mette in difetto rispetto alla sua scelta, ma ognuno nella vita ha il diritto di fare le sue comodità, che piacciano o no agli altri.

Gli auguri ad un cagliaritano che veste anche la maglia della Nazionale sono di rito.

Auguri Nicolò.

 

CAGLIARI (3-5-2): Olsen; Pisacane (30′ st Castro), Ceppitelli, Klavan; Nandez, Rog, Nainggolan (40′ st Cigarini), Ionita, Pellegrini; Joao Pedro, Cerri (1′ st Simeone). A disposizione: Rafael, Aresti, Pinna, Mattiello, Birsa, Oliva, Lykogiannis, Ragatzu, Romagna. Allenatore: Rolando Maran

INTER (3-5-2): Handanovic;  D’Ambrosio, Ranocchia, Skriniar; Candreva (34′ st Godin), Vecino (24′ st Barella), Brozovic, Sensi, Asamoah; Lautaro Martinez (33′ st Politano), Lukaku. A disposizione: Padelli, Berni, Gagliardini, Sanchez, Lazaro, Borja Valero, Dimarco, Esposito, Bastoni. Allenatore: Antonio Conte

ARBITRO: Maresca di Napoli

MARCATORI: 27′ pt Lautaro Martinez (I), 5′ st Joao Pedro (C), 27′ st rig. Lukaku (I)

NOTE: Ammoniti: Nainggolan, Ceppitelli, Pisacane, Ionita, Nandez (C), Brozovic, Asamoah, Ranocchia (I). Recupero: 3′ pt e 5′. Calci d’angolo: 5-4 per il Cagliari

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