Continua la commedia “Antonio Cassano”


A Luglio, quando Maurizio Setti, presidente del Verona, acquistò Antonio Cassano e, nonostante l’età e il fatto di essere a riposo dal 2016, l’idea di rinnovare la Coppia Cassano-Pazzini (nonostante l’età) fece esaltare tutto l’ambiente del calcio mercato (e fantacalcistico). Poi la testa di Antonio Cassano è tornata a far danni e, stavolta definitivamente.

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Tutti ricordiamo cosa successe. Prima il calciatore barese, nonostante il contratto ormai firmato, affermando di essere ormai vecchio, decise di ritirasi dal calcio giocato. Il giorno dopo però, quasi a sorpresa, sconfessò la sua affermazione precedente dicendo di essere stato frainteso e di essere sempre stato attratto dal progetto del Verona. Ma neanche il tempo di assorbire la notizia che Antonio Cassano, in piena tempesta di follia, dichiarò che, causa della lontananza dalla famiglia, non poteva accettare di giocare a Verona.

Setti, nonostante tutto, tentò di evitare il tutto decidendo di far venire la famiglia Cassano a Verona. Antonio fece il tempo a cambiare idea altre due volte, nel giro di mezza giornata.

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Intervistato sull’attuale condizione del Verona, Cassano (anche se i social, mesi fa, storpiarono il suo cognome) si è detto pronto a tornare a calcare i terreni di gioco, a patto di essere contattato per “Un progetto serio”.

Personalmente penso che ormai la cosa è diventata non ridicola, ma assurda. Il Verona, esattamente come la SPAL, ha investito comunque diversi milioni per rimanere in A. E la coppia Pazzini-Cassano avrebbe, almeno sulla carta, garantito una salvezza tranquilla. Ma il più grande talento sprecato della storia della serie A, accampando scuse, è riuscito anche a rovinarsi quest’ultima chance di tornare a giocare.

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Adesso, molto probabilmente pentitosi, sta cercando di passare anche per vittima. Ma stavolta, forse, il barese ha finalmente scocciato tutti. Infatti le cosiddette “Cassanate” venivano commentate quasi ridendo, come se fosse normale comportarsi così. Una su tutte: Antonio Cassano era passato al Milan; durante un derby, coi rossoneri in vantaggio per 2 a 0, entrò e, dopo un minuto circa, trasformò un rigore e si tolse la maglietta facendosi ammonire, cinque minuti dopo si prese il secondo giallo causa un fallo inutile a centrocampo su Juan Jesus.

E la testa, come già detto, non l’ha abbandonato. Io dico: si può prendere sul serio un uomo così, che cambia idea ogni giorno? Che pretende un progetto serio ma ha preso a calci le offerte di Setti (che ha cercato di accontentarlo nonostante tutto)? Forse dovrebbe, anzi senza forse, rinunciare definitivamente al pallone ed evitare di farci assistere a queste figure pietose.

Foto Principale: Facebook

 

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