Esclusiva – Ciccio Favasuli:”Pisa una piazza speciale. Riscopriamo la famiglia”


Ciccio Favasuli ci racconta i suoi anni trascorsi a Pisa

Abbiamo intervistato Francesco Favasuli, per tutti semplicemente “Ciccio”, calabrese di Africo in provincia di Reggio Calabria, classe 1983, che ha militato nel Pisa in serie C per ben 4 anni dal 2010 al 2014. Da qualche anno è tornato a giocare nella Cavese in serie C, di seguito la nostra intervista:

Come ti trovi a Cava dei Tirreni?

Dopo un inizio un pò stentato, adesso siamo ad un punto dai playoff, siamo a metà classifica ed ormai già salvi. Diciamo che sta andando abbastanza bene.

Come stai passando le tue giornate, considerando il periodo drammatico che stiamo vivendo?

Ovviamente come tutti sono a casa, le mie giornate sono  molto piene perchè ho tre bambini e quindi grazie a Dio viviamo nella speranza e con la fiducia che questo momento passi il più presto possibile. Sono ovviamente impegnato con i compiti, le due femmine sono brave, il maschietto è ancora troppo piccolo per capire ciò che stiamo passando.

Tu sei un Atleta di Cristo, cosa vuol dire seguire quella fede, e perchè lo hai scelto

Questa definizione a me non piace, mi definisco un uomo che crede in Dio e cerco in qualche modo di vivere un cammino di vede anche in modo pratico, in questo momento personalmente vedo che questo virus ci ha messo in ginocchio sia a livello umano che sociale ed  economico. Mi chiedo perchè Dio abbia fatto una cosa del genere, forse lo ha fatto proprio per abbassare l’orgoglio umano perchè si stava correndo un pò troppo, stavamo portando il mondo nella direzione sbagliata. Mi spiace per chi soffre e per i decessi, spero che il futuro sia migliore per tutti.

Non pensi che questo sia un momento in cui si possano ritrovare degli antichi valori, uno su tutti la famiglia.

Assolutamente si, si corre a mille all’ora, a volte non si ascoltano ne i figli ne il partner, uno dei valori da riscoprire è proprio la famiglia.

Che ricordi hai dei tuoi 4 anni a Pisa?

Mi ricordo l’emozione fortissima del 2-2 di Perugia e del seguito, a livello calcistico sono ricordi indelebili.

Dopo il 2-1 subito a Perugia, vi siete parlati o guardati negli occhi?

Sinceramente non ci siamo detti niente, era palese che il 2-1 non era meritato, ed eravamo in dieci, è stato un attimo il pareggio da parte mia, un’emozione diversa, siamo passati dallo sconforto ad una gioia immensa in poco tempo.

C’è amarezza per le finali perse?

Si tanta amarezza, perchè si era creato un grande gruppo, c’era un forte legame con la piazza e vincere magari poteva rappresentare una grande cosa per tutti quanti.

Segui ancora i nerazzurri?

Certo, non posso guardare le partite ma vedo i risultati e mi fa molto piacere quando il Pisa vince. Sono in contatto con alcuni miei ex compagni.

Non pensi che  Pisa a livello di tifo sia una piazza speciale?

E’  la verità, perchè oltre alla passione hanno una grande intelligenza, sopratutto grazie alla Curva hanno una capacità di non fare le cose a prescindere ed hanno un cuore grande.

Che ricordi hai del tuo periodo alla Juve Stabia?

Andai a Castellammare molto tardi verso fine settembre non è stato un anno bellissimo, avevamo una buona squadra ed invece abbiamo fatto un campionato al di sotto delle aspettative anche a livello personale non stavo bene fisicamente. a livello societario ho un ricordo molto bello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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