Esclusiva – Denis Godeas:” Emozionante battere la Juventus. Contro la Triestina il Pisa era più forte. I mondiali in Qatar non hanno senso”


La nostra intervista in esclusiva a Denis Godeas

A noi piace il calcio pane e salame, quello ruspante, quello che ci fa innamorare, quello giocato sotto la pioggia con il fango che ti copre gli scarpini, senza parastinchi e con i calzettoni abbassati, un calcio in un certo senso di periferia ma che è centralissimo, un calcio dove il denaro non è la prima cosa che conta, ma è la passione che ti porta a calciare il pallone, dalla  Serie A alla terza categoria. E certamente un calciatore che appartiene a questa categoria è Denis Godeas, un bomber di razza che detiene il record di aver segnato in tutte le categorie dove ha giocato dalle alte vette della Serie A, fino alla terza categoria. Un calciatore che ha fatto della maglia della Triestina la sua Nazionale, a volte dicendo di no anche a prospettive migliori.

 

Cosa fai adesso?

“Sono allenatore di una squadra di eccellenza, siamo sesti in classifica, è una squadra che si deve salvare è vicino a casa mia.”

Quindi da grande vuoi fare l’allenatore?

“In questo momento non lo so, diciamo che l’ho preso più per un divertimento, anche se ho il patentino da più di 10 anni, ho iniziato facendo il secondo in Serie D. Vediamo quest’anno cosa succede, mi diverto e faccio quello che mi piace e sto nell’ambiente che mi ha dato soddisfazione.”

La Triestina è stata la tua squadra del cuore.

“Ho iniziato nelle giovanili e poi sono passato in prima squadra, circa 16 anni di militanza alla Triestina.”

Che ricordi hai? Adesso non sta passando un buon momento

“I ricordi sono sicuramente positivi, quello che sta passando adesso la Triestina è tutto tranne che positivo. La sta allenando il mio ex allenatore Pavanel, una persona che conosco benissimo, onestamente ha un duro lavoro da svolgere, li ho visti un paio di volte in questa stagione e non mi è mai piaciuto l’atteggiamento in campo, non mi ha mai detto niente di positivo, l’ultima partita hanno perso 4-0 con il Vicenza, un Derby molto sentito a Trieste.”

Eri presente alla finale Triestina-Pisa?

“Ero in tribuna, conosco bene Moscardelli ed eravamo insieme prima dell’inizio della partita. Io non ho ricordi negativi di quella partita, perchè riconosco il fatto che il Pisa fosse più forte, e che la Triestina avesse fatto un campionato molto al di sopra dell aspettative. Ovvio che tifassi Triestina, la partita è stata equilibrata fino alla fine, ma il Pisa è andato in B perchè erano più bravi. Il Pisa aveva quattro attaccanti forti, la Triestina il solo Granoche, ed era arrivato alla fine del campionato che era cotto. Comunque la Triestina era competitiva, ma l’ha pagata nel finale.”

Hai la Juventus ne destino,hai segnato ai bianconeri nel 2006, e nella stagione successiva in B con il Mantova l’avete battuta. Cosa si prova a battere una Big

“In B abbiamo vinto su autorete, il gol non è stato assegnato a me.  I ricordi li vivi in maniera diversa quando non sei più calciatore, bisogna stare concentrati, anche se l’emozione va via dopo poco tempo sennò non potresti giocare ad alti livelli.”

Pensi di aver ottenuto il massimo nel tuo periodo da calciatore.

“Secondo me no, ma è dipeso molto da me perchè ho un carattere molto spigoloso ed ero molto meno maturo di quello che sono diventato dopo esser diventato papà. Ho avuto una maturazione più lenta e penso di aver pagato per quel tipo di carattere, ma allo stesso tempo non rinnego niente. Ho fatto quello che in quel momento volevo fare. Sono stato comunque fortunato, ho giocato in tutti gli stadi d’Italia ed in tutte le categorie, ho segnato in europa League con Palermo e Chievo.”

Hai avuto nel corso della tua  carriera una chiamata a cui hai rinunciato?

“Si, mi è capitato più di una volta, a Palermo mi sono trovato quasi per caso, la Triestina aveva problemi e sono stato costretto ad andar via nonostante che fossi il capitano. Avevo il sogno di poter andare in Serie A con la Triestina, visto che all’epoca era ambiziosa, mi sono trovato a fare quello che forse non volevo.”

Stai guardando i Mondiali, e se ti piace l’idea di questa organizzazione di un mondiale a Novembre-Dicembre.

“Ci può stare il periodo, ma fatti in Qatar non hanno senso. Purtroppo nel calcio di adesso è impostato sul business. Di sicuro mi godo le partite. Fare business così non mi piace, duro spiegarlo anche ai bambini, se vuoi stare in questo contesto ti devi adattare a questo trend che porta secondo me cose negative.”

 

 

 

 

 

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