Messi sconfitto, Cr7 entra nell’Olimpo, Eder diventa la leggenda.


Alla fine della fiera ride il Portogallo. Germania, Francia, Spagna, Italia ed Inghilterra, si inchinano al popolo lusitano. La storia del calcio cambia e ……….

Una favola quella del Portogallo che parte da lontano. Europei del 2004 in casa contro la Grecia. Il pronostico e’ tutto dalla parte di un giovane Cristiano Ronaldo, ma la Grecia e’ magica e porta a casa una storica vittoria. Due anni dopo nei mondiali di Germania, i Lusitani, chiudono sul podio. Ecco da qui inizia il sogno di Cristiano Ronaldo. Il calciatore, che ha vinto tutto con le maglie di Manchester United e Real Madrid, voleva piazzare un acuto con la sua nazionale per entare nella leggenda.

Si racconta che un campione , per essere definito tale, debba portare a casa qualcosa di importante con la sua nazionale, se la tua nazionale ha talento. Onestamente, il Portogallo di talento ne ha sempre avuto ma e CR7  riesce a vincere un trofeo importante alla faccia del suo rivale di sempre: Leo Messi.

L’Argentino, ha vinto tutto con il Barcellona , ha portato a casa palloni , titoli e statuette ma non e’ mai riuscito a regalare al suo popolo un successo con la sua Nazionale. quattro finali, stesso epilogo: La sconfitta.
Possiamo dire una cosa: Il Portogallo ha scritto una favola e come in ogni favola che si rispetti ci vuole il protagonista.

Cristiano Ronaldo e’ uscito di scena e sul palco a scrivere la fiaba sbuca Éderzito António Macedo Lopes, meglio noto come Éder.

Éderzito e’ un giocatore sconosciuto al grande pubblico con una media goal normale. Alzi la mano chi avrebbe scomesso un centesimo su questo calciatore decisivo in una finale dell’Europeo. Eder controlla, Eder calcia, Eder riesce a fare goal, Eder scrive la storia.

Cristano Ronaldo alla fine e’ entrato nell’olimpo dei grandissimi, Messi e’ stato buttato fuori dal D10S Argentino, ricordando che nella sua terra comanda ancora lui  ed Éderzito da meteora diventa Re d’Europa. Tra qualche anno, racconteremo la favola di Eder ai piccoli, del resto noi siamo un popolo di romantici e sognatori.

 


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