Chissà, chissà domani Su che cosa metteremo le mani. Cresce il patos per la viglia della finalissima contro la nazionale Inglese
Roberto Mancini e’ l’uomo delle grandi imprese, l’uomo capace di riportare lo scudetto a Milano sponda nerazzurra, l’allenatore che ha scritto il primo capitolo della nuova era del Manchester City con la vittoria della Premier League all’ultimo secondo. La torta comunque vadano le cose e’ stata preparata bene e domani sera sapremo se è esistito il tempo e la bravura per la decorazione finale.
Wembley sarà il centro della terra calcistica ed i padroni di casa, vogliono cancellare la storia fatta di sconfitte e delusioni per iniziare un nuovo capitolo con una vittoria. I tifosi ci credono e stanno vivendo questa vigilia con la classica etichetta di chi e’ pronto per fare festa. Per carità, l’Inghilterra è forte, giocano in casa e sono favoriti ma come spesso succede nel calcio bisogna cantare quando si viene dalla festa, non quando ci si avvia. Questo clima può aiutare non poco gli azzurri che si spoglieranno di tutte le etichette di vittoria. Per la serie “Non succede, ma se succede”.
Lo storico Stadio Inglese ha regalato delle delusioni al Mancio niente male, la finale di Coppa dei Campioni persa contro il Barcellona quando giocava con la Samp dei miracoli oppure quella più recente in FA Cup contro il Wigan di Martinez, attuale CT Del Belgio. Per la serie giochiamo con la storia, la prima pietra dalla scarpa e’ stata tolta quando Mancini si è “vendicato” contro Roberto Martinez cancellando il Belgio dal tabellone della manifestazione.
Vincere per scrivere la storia, vincere non per cambiare il passato ma per uccidere qualche fantasma, vincere per farci piangere di gioia. Difficile ma non impossibile e come recita una meravigliosa canzone di Lucio Dalla: ” Chissà, chissà domani
Su che cosa metteremo le mani.”