Gli azzurri vincono e convincono all’Olimpico di Roma. Cinque gol, che potevano essere anche di più, con due dati positivi: le punte che tornano a segnare e, cosa più importante, che l’Italia andrà a Leverkusen contro l’Ucraina con due risultati su tre. Unico neo: i circa dieci minuti di black-out sui due gol della Macedonia.
Due gol figli della convinzione di aver ormai la partita in pugno. Ma, dopo lo sbandamento del secondo gol (nato da una sfortunata deviazione di Acerbi che beffa Donnarumma), l’Italia è tornata a macinare gioco. E adesso testa all’Ucraina dove, con due risultati su tre, si può staccare il biglietto per Euro 2024.
La partita
Bravi tutti (o quasi Zaniolo continua a essere impresentabile). Jorginho. nonostante il rigore sbagliato, ha giocato la sua onesta partita, ma Chiesa è una spanna sopra tutti. E la sua doppietta personale dimostra quanto ci è mancato questo calciatore durante l’ultima fase delle qualificazioni per il Mondiale in Qatar.
Le marcature le apre Darmian (che gioca al posto dello squalificato Di Lorenzo, ma il giocatore dell’Inter non né fa sentire la mancanza) su assist di Raspadori da calcio d’angolo, specialità della casa di Luciano Spalletti (a cui era stato annullato un gol per un fuorigioco millimetrico). Poi Chiesa sale in cattedra.
Rimessa laterale, nata dal rigore sbagliata di Jorginho, chiesa raccoglie il passaggio di barella e, con una staffilata, trafigge Dimitrievski. E, in pieno recupero, Chiesa, innescato si nuovo da Barella, segna uno splendido gol con un tiro a giro, strappando applausi, si spera, a tutti.
Il Black-out degli azzurri
Ma evidentemente se gli azzurri non si complicano la vita non sono contenti. E in sette minuti i fantasmi dello spareggio si affacciano alla porta. Poi Raspadori ed El-Shaarawy spazzano via tutte le nubi e ridanno serenità ad una partita che si stava complicando improvvisamente.
E, Lunedì, non ci sono conti da fare: se si perde si va agli spareggi. Se si vince o si pareggia si va in Germania. Niente calcoli da differenza reti, niente di tutto questo. Solo una partita da giocare al massimo della forza per evitare un altro disastro alla Ventura o alla Mancini.