In Champions League il primo round è del Milan. Di Gianfranco Piccirillo
#MilanNapoli1a0 Spalletti sceglie inizialmente la soluzione Elmas per fare fronte alle assenze in attacco e nella prima parte del primo tempo il Napoli gioca bene, proprio perché il nazionale macedone è bravo a favorire gli inserimenti dei centrocampisti e di Kvaratskhelia che, proprio all’inizio, si divora una clamorosa occasione. Il gol del vantaggio del Napoli probabilmente avrebbe cambiato il volto della gara. Dopo il salvataggio di Calabria sul tiro del nazionale georgiano vanno segnalati in meno di venti minuti due colpi di testa pericolosi di capitan Di Lorenzo, due parate impegnative di Maignan su Anguissa e Zielinski e un altro tiro dello stesso Kvaratskhelia ancora deviato da un difensore. Dopo il dominio assoluto partenopeo nella seconda parte del primo tempo il Napoli comincia a concedere spazio alle ripartenze della squadra dello stratega Pioli, abile nel corso degli anni a battere gli azzurri spesso e volentieri, e dopo l’ammonizione del tecnico rossonero Leao manca una clamorosa occasione, lasciato libero colpevolmente di tirare solo davanti a Meret.
Il Napoli continua a farsi sorprendere dal pressing del Milan, che in un’altra ripartenza micidiale, trova il vantaggio con Bennacer, più o meno dalla stessa distanza dalla quale aveva fallito Leao, che stranamente in precedenza non viene ammonito, nonostante un calcio alla bandierina. Nel finale del tempo il Milan legittima il vantaggio con la clamorosa traversa di Kjaer sugli sviluppi di un angolo, facendo intravedere al Napoli i fantasmi della recente gara di campionato. La ripresa comincia come il primo tempo, con il Napoli all’attacco, che costringe ad una parata importante Maignan sul colpo di testa di Elmas su cross di Kvaratskhelia e un’incursione pericolosa di Di Lorenzo, che stavolta di piede manca il gol per una decisiva deviazione di Kjaer. Nella squadra di Spalletti delude Lozano, che raramente riesce ad essere incisivo in fase offensiva, mentre Lobotka è oggetto di un’attenzione particolare come in campionato, ma questa volta è assistito meglio da Zielinsky e soprattutto Anguissa, che costringe l’autore del gol Bennacer all’ammonizione. Il Milan si difende bene e cerca di ripartire con il solito Leao e le buone incursioni di Calabria, che in questa gara convince più di Mario Rui. La prima sostituzione la fa Pioli, togliendo proprio Bennacer per Saelemaekers, ma poi finalmente Spalletti si convince ad inserire Raspadori, l’unico attaccante di ruolo rimasto in rosa, al posto dell’opacissimo stasera El Chucky Lozano. L’arbitro decide di adoperare il pugno duro solo nei confronti di Anguissa, che viene ammonito due volte in pochi minuti per falli tutto sommato non di grave entità e così il Napoli si ritrova in inferiorità numerica, ma non torna a soffrire nel finale della ripresa, come in quello del primo tempo, nonostante subisca un altro grave provvedimento disciplinare con l’ammonizione di Kim Minjae che ha il demerito di protestare inutilmente per un fallo normale di gioco.
Spalletti capisce forse tardivamente che è il caso di inserire Ndombele per dare un poco di fisicità in mezzo al campo e decide di sostituire contemporaneamente Zielinsky, Kvaratskhelia e Rui, a beneficio del francese, di Politano e Olivera. Il Milan non riesce ad approfittare della superiorità numerica, pur godendo di tutte le soluzioni possibili con tutta la rosa a disposizione di Pioli, che si conferma bestia nera del Napoli, ma che non riesce a dare il colpo del kappao per la qualificazione alle semifinali, nelle quali Inter, Manchester city e Real Madrid hanno invece già più di un piede.
È ancora il Napoli a sfiorare due volte clamorosamente il pareggio, prima con il piede di Di Lorenzo, che trova sulla sua strada un grande Maignan, e poi con la testa di Olivera, che invece sfiora la traversa. Nei convulsi minuti finali arrivano altre ammonizioni da una parte e dall’altra per un arbitraggio che è apparso non convincente e molto casalingo, che almeno non asseconda un’assurda protesta milanista per un presunto fallo di Rrahmani in area. Onestamente il risultato finale di 1-0 appare già un premio eccessivo per la squadra di casa, che comunque rimane favorita per il passaggio del turno, considerando non tanto il vantaggio, che è minimo, ma le squalifiche pesanti di Anguissa e Kim Minjae, l’indisponibilità perdurante in attacco di Simeone e forse ancora di Osimhen, il capocannoniere del Napoli, che potrebbe cambiare la narrazione di questo storico derby italiano nei quarti di Champions se riuscisse a recuperare per la gara di ritorno martedì prossimo allo stadio San Paolo Maradona.