Il Napoli di Antonio Conte ha ragione del Lecce, decide un lampo del capitano
Esprimo qualche considerazione su questa vittoria importante, che consente al Napoli di Conte di restare in testa alla classifica, contro un avversario ritenuto frettolosamente arrendevole, dopo la batosta subita con la Fiorentina. L’ex tecnico di Juventus, Inter e nazionale ha optato per un mini turn over, in considerazione della sfida al vertice infrasettimanale di San Siro contro il Milan, schierando in attacco Ngonge e Neres al posto di Politano e Kvaratskhelia e confermando Gilmour a centrocampo per l’infortunato Lobotka. Proprio l’assenza dello slovacco è quella che si è fatta maggiormente sentire, perché il gioco prodotto non è lo stesso , come era accaduto anche ad Empoli e indipendentemente dai successivi ingressi di Politano e del nazionale georgiano, al centro delle polemiche per il mancato rinnovo contrattuale, proprio al posto dei volenterosi ma imprecisi Ngonge e Neres.
Nell’economia della gara dopo lo spavento per gli interventi di Meret e Buongiorno che nel primo tempo hanno evitato il vantaggio del Lecce sono stati decisivi l’ingresso di Raspadori, proprio al posto di Gilmour e la prova di Di Lorenzo, che segna una doppietta come in nazionale, ma il primo gol gli viene tolto dal var per fuorigioco. Questa volta, però il var non valuta da rigore un fallo su Politano in area e ci è voluto il doppio tocco del capitano sull’angolo di Raspadori con la complicità dell’errore evidente del portiere Falcone, per avere ragione di un Lecce gagliardo, che ha saputo tenere il campo e restare in partita fino alla fine. La squadra del discusso tecnico Gotti, mette ancora i brividi nel finale con Krstovic, che manda di poco fuori un tiro dalla media distanza, dopo che Raspadori ha sprecato il raddoppio, al termine di una bella triangolazione con Lukaku, che resta ancora lontano parente dell’attaccante che soprattutto con l’Inter aveva devastato le difese avversarie.
Insomma come con l’Empoli il Napoli non ha brillato, ma ha vinto ancora di stretta misura, dimostrando il cinismo e la concretezza, che da sempre animano le squadre di Conte. Se queste caratteristiche saranno confermate anche nelle prossime sfide con avversari temibili e attrezzati come Milan e Atalanta si può sperare di reggere persino i confronti seguenti con i campioni d’Italia e le squadre romane, che restano sempre rivali da temere, soprattutto nel prossimo anno giubilare. L’ultima curiosità riguarda l’esordio di Folorunsho, proprio al posto di Lukaku, che risulta essere nonostante le lacune atletiche e il gol clamorosamente fallito nella ripresa, il calciatore che Conte fa restare di più in campo. Di Gianfranco Piccirillo