Il Napoli cade ancora contro la Lazio


Gli azzurri di Antonio Conte perdono ancora contro la squadra di Baroni.

Dopo la brutta eliminazione in coppa Italia con le riserve, Conte propone questa volta contro la Lazio di Baroni la formazione titolare, per cercare di difendere il primato in classifica dagli attacchi di una lanciatissima Atalanta. Il primo tempo è caratterizzato dalla pioggia e da un sostanziale equilibrio, ma con tre tiri pericolosi per il Napoli e uno solo per la Lazio. L’ex portiere dello Stabia, Ivan Provedel deve parare le conclusioni di Mc Tominay, che oggi compie 28 anni, e di Anguissa e assistere con preoccupazione alla splendida punizione dal limite di Kvaratskhelia, che fa la barba al palo alla sua destra e che chiude una prima frazione per il resto avara di emozioni.

Sul fronte Laziale va segnalata la bella iniziativa di Isaksen, che costringe Meret ad un ottimo intervento in angolo, ma per il resto la gara è molto tattica, e si accende solo per i dribbling e i tentativi offensivi del nazionale georgiano, martoriato di falli dai calciatori capitolini. Le difese insomma hanno la meglio sugli attacchi e la ripresa comincia sulla falsariga del primo tempo con il lampo iniziale del nazionale nigeriano Fisayo Dele-Bashiru, che dopo aver superato Lobotka a centrocampo fa partire una cannonata di destro dalla distanza, che si scaglia sulla traversa. Il primo cambio della gara è dovuto all’infortunio di Romagnoli, che esce a beneficio dello spagnolo Patric, titolare in coppa Italia, mentre come al solito Conte aspetta la parte finale della ripresa per muovere le sue pedine. Infatti entrano prima gli eroi laziali di giovedì Pedro e Noslin al posto degli abulici Castellanos e Dia, dopo che Mc Tominay e Anguissa colpiscono un palo in compartecipazione, per la deviazione di entrambi sullo stesso traversone dalla sinistra. Insomma il pareggio sembrava un risultato inevitabile di una gara bloccata dall’importanza della posta in palio per entrambe le squadre, fino a quando Conte si decide a inserire Neres non come sempre al posto di Kvaratskhelia, bensì di un Politano, apparso spesso fuori dal gioco, ma utile sul piano del contenimento.

Infatti con queste innovazioni degli allenatori gli equilibri si spostano a beneficio della Lazio, che trova una bella azione di contropiede ispirata da Naslin e finalizzata da Isaksen con un gran tiro, che fulmina Meret, portando in vantaggio la sua squadra. Solo a questo punto entrano Raspadori e Gilmour al posto di Mc Tominay e Lobotka, ma è troppo tardi per cambiare l’inerzia di una gara, che Baroni ha saputo gestire meglio di Conte anche in riferimento alla gara precedente di coppa e al successivo impegno ad Amsterdam di Europa League. Insomma i teoremi di Conte cominciano pericolosamente a scricchiolare, perché anche gli ingressi di Simeone e Folorunsho per Anguissa e Lukaku nel recupero sono tardivi e inefficaci, al fine di ottenere un risultato positivo e somigliano terribilmente alle inutili mosse della disperazione tanto care al povero Mazzarri. Molto più importante per Baroni è stato inserire Lazzari per il match winner Isaksen e Gigot al posto di Tavares, al fine di contenere il Napoli, che per la verità non ha saputo costruire nessuna azione importante nei minuti finali. Insomma il tanto osannato Conte da una stampa napoletana, spesso troppo condizionata dal suo curriculum e poco lucida invece nei confronti del gioco finora espresso dai partenopei, perde due volte in pochi giorni con la Lazio di Lotito, che può legittimamente ambire a vincere ancora tutte le competizioni in cui e’ impegnata. Il Napoli invece ha adesso solo il campionato e dopo l’opacità mostrata anche stasera sul piano offensivo, non solo molto difficilmente potrà ambire a vincere il titolo, ma dovrà stare pure molto attento a non finire fuori dalla zona di classifica dell’Europa che conta, perché Atalanta e Inter, appaiono più attrezzate e forti e anche la Lazio e la Fiorentina al momento si lasciano ampiamente preferire, e così lo juventino Conte sembra poter competere solo con la sua squadra del cuore, che però pur stentando spesso e volentieri, è l’unica squadra ancora imbattuta, riuscendo ad evitare la sconfitta persino con il Napoli.

Battere l’Udinese nella prossima giornata a questo punto sembra diventare semplicemente il minimo sindacale per un allenatore, che non riesce più nemmeno a essere cinico come ai tempi, nei quali allenava Inter e Juventus.

spot_img

LEGGI ANCHE

Luigi Castaldo il bomber della rinascita della Juve Stabia

Luigi Castaldo non è un personaggio banale per la storia del calcio a Castellammare. Un attaccante che ha segnato gli anni della rinascita della...

Gubbio-Lucchese 3-1 Sprofondo rossonero. Gorgone: “Di buono vedo poco, parla il tabellino”

La Lucchese sprofonda, urgono rinforzi in rosa per poter almeno salvare la categoria, che giornata dopo giornata è sempre più a rischio. Anche Gorgone...

spot_img

ULTIME NOTIZIE

PUBBLICITA