Napoli – Milan 2-1, bella vittoria della squadra di Conte allo Stadio Maradona che bissa il successo della gara del Meazza.
Conte recupera Neres, ma perde Mc Tominay e così decide di tornare al 4 3 3, mettendo Gilmour accanto a Lobotka ed Anguissa a centrocampo e Aguilera esterno in difesa assieme a Buongiorno, Rrahmani e Di Lorenzo. Sergio Conceicao, che in passato ha sfiorato la panchina azzurra, punta sul suo pupillo Joao Felix, escludendo a sorpresa in partenza Leao e Gimenez, confermando invece Pulisic e Reijnders per la loro vena realizzativa. Il Napoli, dopo il successo dell’Inter sull’Udinese nel pomeriggio, parte a spron battuta per chiudere velocemente la pratica e concentrarsi sul proseguo della lotta al vertice. Il gol iniziale sembra uno schema, perché prevede il lancio lungo di capitan Di Lorenzo per Politano, che riesce abilmente ad infilarsi dietro Theo e Pavlovic, resistendo al contrasto e bucando Maignan con una conclusione efficace.
Nella prima metà del primo tempo il Napoli domina facilmente la gara, realizzando con un’altra giocata classica il raddoppio, perché Buongiorno recupera in difesa e serve Gilmour, che sa trovare il tempo per servire Lukaku, che abilmente controlla la palla e trova il gol, il quarto consecutivo personale, dopo i tre realizzati nelle due gare in nazionale belga e soprattutto il numero quattrocento in totale nella carriera. Il Milan in difesa è in grossa difficoltà, ma riesce nella seconda parte della prima frazione a reagire, senza però creare nessuna situazione veramente pericolosa, neppure sulla punizione dal limite da posizione centrale alla fine del recupero. Anguissa, nella chiusura difensiva su Pulisic, dimostra di essere sulla strada del recupero dopo l’infortunio e tiene bene anche nella prima parte della ripresa, quando Sergio Conceicao si decide ad inserire dopo l’intervallo Leao al posto dell’anonimo Bondo a centrocampo e poi pure Chukwueze e Gimenez al posto dei deludenti Joao Felix e Abraham.
Come al solito Conte invece aspetta l’ultimo quarto della gara per effettuare le sostituzioni, non rendendosi conto che la squadra non ha la stessa lucentezza del primo tempo. Il Milan gioca meglio, arrivando al tiro e mettendo talvolta in difficoltà la retroguardia del Napoli, pur non riuscendo ad impegnare seriamente Meret. La squadra di Conte si affida invece alle temibili ripartenze si Neres e alle geometrie dei due registi Lobotka e Gilmour, per raffreddare la reazione dei rossoneri. L’ingresso di Billing per Anguissa non è una bocciatura per il nazionale camerunense, ma solo la necessità di gestire le sue condizioni e assicurare più velocità al centrocampo nella fase della pressione del Milan, che però trova il rigore proprio per un ingenuo fallo del danese su Hernandez. Meret è bravo ad ipnotizzare il rigorista, che però stranamente non è l’americano Pulisic, bensì il messicano Gimenez, bloccando addirittura la sua conclusione.
Dopo le ammonizioni inflitte ai due allenatori per proteste, che peraltro impedirà a Conte di essere in panchina nella prossima importantissima sfida di Bologna essendo in diffida, c’è un altro doppio cambio per il Milan:, che fa uscire Pulisic e Walker, a beneficio di Jovic e Jimenez. L’infortunio di Lobotka costringe Conte a rinforzare la difesa, perché non ha altri centrocampisti in panchina e così il Napoli finisce per chiudersi nel finale, nonostante gli attacchi del Milan non siano granché efficaci. Il gol da opportunista in area di Jovic, che addirittura non segnava da un anno, fa soffrire il pubblico del San Paolo Maradona, anche perché i cambi di Conte non convincono con gli ingressi di Mazzocchi, Ngonge e Simeone al posto di Olivera Lukaku e Politano. Nel recupero proprio Mazzocchi spreca l’occasione del terzo gol, non riuscendo neppure a concludere in porta e il Milan negli ultimi disperati attacchi sfiora il pari ancora con Jovic e un tiro di Reijnders, che fa la barba al palo, alla sinistra di Meret. Insomma sia l’Inter che il Napoli hanno vinto, soffrendo nel finale, ma con la sconfitta dell’Atalanta a Firenze, il duello sarà tra le due squadre fino alla fine, e il Bologna, potrebbe determinare un pezzetto di scudetto, incontrando entrambe le contendenti, a cominciare dal Napoli nello strano posticipo del prossimo lunedì.