Il Napoli di Antonio Conte pareggia a casa Bologna, una bella partita contro la squadra di Vincenzo Italiano che si regala un secondo tempo importante.
Al Dall’Ara si gioca una partita importante nella lotta per il titolo e la zona Champions, ma con tante stranezze, a cominciare dalla giornata di lunedì nella quale si disputa e dalla squalifica di Conte, che lascia la guida tecnica a Stellini in panchina. Prima dell’inizio della gara sono indisponibili Meret e Buongiorno da una parte e Castro e Ferguson dall’altra, ma la gara è combattuta, anche se appare piuttosto confusa. Dopo un quarto d’ora di equilibrio Rrahmani effettua un lancio lungo, Lukumi commette un errore nell’anticipo su Lukaku a centrocampo, e un Frank Anguissa, tornato ai livelli precedenti l’infortunio, è molto bravo e reattivo a recuperare la palla e poi effettuare una grande azione da cineteca, che termina addirittura con un dribbling sul portiere polacco Skorupski, che rende comunque il tocco a porta vuota un gol memorabile.
L’ex allenatore di Trapani, Spezia e Fiorentina, Vincenzo Italiano, ha schierato una formazione un tantino sbilanciata, che offre molte ripartenze pericolose al Napoli, che avrebbe potuto segnare ancora con Neres prima del gol e dopo con Mc Tominay e Politano, i cui tiri sono parati da Rovaglia, che a metà primo tempo sostituisce l’infortunato Skorupski. Il Bologna mette paura al portiere di riserva Scuffet solo con la conclusione dello svizzero Aebisher, che fa la barba al palo nell’ultima azione del recupero del primo tempo. Purtroppo per il Napoli la squadra di casa da il meglio nella ripresa, quando il centrocampo partenopeo cala d’intensità e si svegliano Orsolini, Dallinga e Odgaard, che creano un paio di volte i presupposti per segnare. In questa strana gara di lunedì sera evidentemente era destino che si realizzassero solo reti spettacolari e cosi dopo quella magnifica di Anguissa se ne vede un’altra superlativa di Ndoye, che addirittura pareggia con un tacco al volo, che lascia impietrito Scuffet e tutta la difesa azzurra. Il Bologna è padrone del campo anche per le difficoltà nelle ripartenze del Napoli, bloccate dai felsinei, che costringono Stellini e Conte a fare uscire un Neres piuttosto appannato a beneficio di Raspadori, mentre McTominay cede il posto al connazionale Gilmour per il solito problema muscolare piuttosto evidente.
Gli ingressi di Castro e Cambiaghi per Orsolini e Dallinga aumentano il potenziale offensivo del Bologna, che gioca decisamente meglio e sfiora il raddoppio sui calci piazzati, chiamando Scuffet ad intervenire sulle conclusioni dirette e in qualche uscita. Prima sulla rimessa laterale dalla sinistra la palla carambola su Lobotka e Castro a pochissimi metri dalla porta non riesce a segnare per l’intervento di Gilmour e poi Scuffet deve salvare su un colpo di testa, prima degli assalti finali del Napoli, che si sveglia solo nel recupero, grazie anche all’ingresso di Ngonge al posto di Politano. Raspadori su una punizione dal limite crea i presupposti per una mischia molto pericolosa che Rrahmani non riesce a sfruttare nella riproposizione dell’ultima disperata azione, che termina con l’infortunio di Anguissa, che salterà comunque la prossima partita per l’ammonizione rimediata come peraltro capitan Di Lorenzo.
La squadra di Conte gioca bene il primo tempo come con il Milan, ma poi cala vistosamente nella ripresa, salvo svegliarsi tardivamente. Il pari è un risultato giusto che consente alle due squadre di restare in corsa per i rispettivi obiettivi, anche se il Napoli ancora una volta spreca un’occasione per recuperare punti sull’Inter e le giornate da disputare diminuiscono. Il Bologna è una squadra forte e l’ha dimostrato, ma anche la prossima sfida con l’Empoli non sarà facile perché, la squadra dello stabiese Sebastiano Esposito, anche se ha perso nettamente proprio con quella di Italiano la prima semifinale di coppa Italia, resta pericolosamente terzultima in classifica e metterà il massimo impegno nelle restanti gare di campionato per ottenere la salvezza, a cominciare proprio da quella del San Paolo Maradona