Il Napoli batte il Milan al Meazza, il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo
Esprimo solo qualche breve considerazione su questa vittoria significativa del Napoli, perché ottenuta in trasferta contro una diretta concorrente come il Milan, che aveva avuto pure la possibilità di riposare, non avendo giocato l’ultima giornata a Bologna per le note vicende dell’alluvione. Certamente la squadra allenata da Fonseca ha dovuto fare a meno di elementi importanti come Theo Hernandez e Reijnders per le squalifiche non scontate e infortuni come quello di Gabbia, ma questi dato non possono togliere merito al Napoli di Conte, che si conferma in testa alla classifica, allungando il vantaggio contro alcuni avversari, e confermando i punti di distacco con altre squadre, che sono state ritenuto frettolosamente meno attrezzate come la Lazio e “Atalanta.
Conte sceglie in attacco Politano e Kvaratskhelia e conferma Gilmour a centrocampo per l’infortunato Lobotka, confermando Olivera sulla corsia bassa sinistra. Questa volta l’assenza dello slovacco non si avverte, anche perché dopo un primo tentativo di Kvaratskhelia, Anguissa è abile ad innescare Lukaku, che realizza il vantaggio del Napoli. Il ritorno di Politano e del nazionale georgiano, aumenta in pericolosità le giocate offensive, ma il Napoli a tratti ha subito il gioco del Milan, riuscendo ad evitare il gol solo per la bravura di Meret. Nell’economia della gara ad inizio ripresa pesa pure l’annullamento del gol di Morata, che avrebbe potuto riaprire il discorso, ma il centravanti spagnolo ancora una volta si lascia intrappolare dai fuorigioco, che negli ultimi anni sono analizzati minuziosamente dal var. Dopo lo spavento e altri interventi di Meret, il Napoli anche con Mazzocchi al posto di Politano e pure Neres e Simeone in campo, riesce a mantenere il risultato e a sfiorare persino la terza segnatura con Mc Tominay.
Il Milan recrimina per diverse altre situazioni, nelle quali a giudizio di Fonseca si può parlare di sfortuna, soprattutto quando è entrato il febbricitante Pulisic, che ha provato inutilmente a cambiare l’inerzia di una gara, che evidentemente era segnata a favore del Napoli. Quando non si prende gol da diverse partite e si continua a vincere seppure con il minimo scarto, non si possono banalizzare u ragionamenti e si deve cominciare a ritenere questo Napoli di Conte, una squadra magari brutta, ma determinata a ottenere sempre il massimo. Una squadra che comincia a fare paura ai campioni d’Italia e alle altre avversarie come l’Atalanta di Gasperini, che sarà la prossima squadra che dovrà confrontarsi allo stadio San Paolo Maradona a mezzogiorno della prossima domenica, con la rappresentativa calcistica della città denominata anticamente Partenope, che è anche il titolo dell’ultimo film del famoso regista Paolo Sorrentino.