Il Napoli sbanca lo Stadio Olimpico


Il Napoli sbanca lo Stadio Olimpico

Il Napoli parte malissimo contro la squadra di Sarri, che con Zaccagni realizza il vantaggio con un tiro dal limite, non fortissimo, ma molto preciso. La colpa non è tanto di Meret, quanto della difesa, che lascia troppo tempo agli attaccanti avversari per liberarsi e provare le conclusioni come contro il Lecce. Praticamente è stato commesso un errore simile a quello del gol di Colombo contro i salentini. Nella prima parte del primo tempo la squadra di Spalletti è sembrata letteralmente in balia della Lazio, manifestando una pochezza di idee disarmante nella fase di proposizione del gioco. Sarri è stato bravo a chiudere Lobotka tra i suoi centrocampisti e attaccanti, creando molti problemi al Napoli. La Lazio pressa molto alto e costringe il centrocampo della squadra di Spalletti a venirsi a prendere la palla direttamente nella zona difensiva. Dopo una mezzoretta di buio assoluto finalmente Kvaratskhelia è bravissimo a rubare palla sulla trequarti, puntare Patric e tirare, ma l’ex portiere dello Stabia Provedel comincia a dimostrare il suo valore, che potrebbe convincere Mancini a convocarlo in nazionale. S
ubito dopo lo stesso giorgiano
con un’altra bellissima azione personale colpisce un palo clamoroso, insomma il Napoli comincia a dare segnali importanti di risveglio e arriva anche il pareggio con un colpo di testa da corner del coreano Kim Minjae, con la palla che Provedel aveva ricacciato fuori, dopo che però la stessa aveva superato la linea di porta. Subito dopo si infortuna Chucky Lozano, che come nelle ultime due gare non si stava esprimendo bene ed entra Politano, che dimostra di essere più incisivo del messicano nel corso della ripresa, con il Napoli che comincia in modo assolutamente positivo. Infatti prima del bel gol del vantaggio ancora una volta, la quarta, del georgiano Kvaratskhelia, Provedel deve superarsi sul sostituto di Insigne e sul colpo di testa di Zielinsky e ringraziare ancora il palo sul colpo di testa di Osimhen. Spalletti decide di preservare proprio i migliori in fase offensiva Zielinsky e Kvaratskhelia, per l’esordio nel girone di Champions mercoledì contro il Liverpool, e inserisce Elmas e Raspadori, mentre la Lazio prova a cercare il pareggio, impegnando severamente Meret soprattutto con Felipe Anderson.e il Napoli invece deve affidandosi ai decisivi salvataggi di Mario Rui sul bomber torrese Ciro Immobile.

Comunque la squadra partenopea non si chiude completamente in difesa e riesce a ripartire in fase offensiva, anche se non riesce a segnare il terzo gol, che avrebbe archiviato definitivamente la partita. E così fino alla fine del recupero si assiste ai tentativi della Lazio in attacco, ma il Napoli è bravo a non correre grossi rischi, se non con qualche tiro di Pedro dalla distanza, anche con in campo Olivera e Ndombele, gli ultimi cambi di uno Spalletti che oggi ha rivissuto i suoi migliori giorni dei derby capitolini e lo stesso risultato della passata stagione. Insomma ad esclusione dei primi trenta minuti, in cui la squadra non riusciva a fare gioco e tirare in porta, il Napoli ha meritato la vittoria contro una discreta Lazio, che resta in partita fino alla fine, ma deve prendere atto della sua prima sconfitta, che però non ridimensiona assolutamente Sarri e restituisce dignità a Spalletti dopo le critiche peraltro giuste nelle gare pareggiate con Fiorentina e Lecce, consentendogli di preparare con una certa serenità l’esordio casalingo in Champions contro il temibile Liverpool dell’apprezzato collega Klopp.

Di Gianfranco Piccirillo

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