Inter, la fiera dei sogni, di Joe Mula
13 giugno, 30 giugno e 9 luglio. Tre date importanti nel calendario della nostra Inter in preparazione della prossima stagione.
Partiamo con ordine con il 13 giugno. Un mercoledì pomeriggio come tanti altri ma non per la proprietà e tutta la società nerazzurra. Da Nyon arriva la notizia che era già in aria. Per un altra stagione la Beneamata resta sotto la spada di Damocle del FPF causa gli il peso del valore in rosa degli acquisti pesanti di due giocatori che neanche fanno più parte, tali Gabriel Barbosa e Joao Mario. Ciò significa che nella stagione 2018/19, la stagione del ritorno in Champions League strappata sul filo del rasoio, l’Inter deve presentarsi nella massima competizione europea con una rosa ristretta di 22 giocatori. Il rischio di dover presentarsi, anziché con l’abito di gala per le grandi occasioni, con un vestito confezionato alla bene e meglio, normale troppo normale, e noi tifosi abbiamo ancora in mente com’è andata a finire quell’Europa League giocata con le medesime condizioni due stagioni fa e finita come tutti, disgraziatamente, sappiamo.
Sarà un bel rompicapo sia per Spalletti al momento di diramare la lista sia per Piero Ausilio che deve lavorare camminando sugli specchi senza rompere nessun equilibrio. Già con lungimiranza l’acquisto di de Vrij e Asamoah a costo zero entrano in questa strategia.
Ed ecco che entra di scena la seconda data del 30 giugno. Per quella data difatti l’Inter deve racimolare più o meno 40 milioni in plusvalenze soprattutto coi giovani con l’obiettivo di presentare un nuovo bilancio a zero che possa essere il grimaldello per uscire da questa tenaglia una volta per tutte. È grazie alle vittorie sia della Primavera di Vecchi che dell’Under 15 di Annoni e l’Under 16 di Bonacina, questo obbiettivo è raggiungibile viste le richieste per I gioiellini della nostra cantera.
A meno che non si decida di mettere da parte l’orgoglio e la volontà di tenersi in rosa i pezzi da novanta optando per le cessioni ‘libera-tutti’, quelle che garantirebbero plusvalenze da medaglia d’oro e al tempo stesso aprirebbero nuove opportunità di mercato e tanti, tanti spazi per la lista, quelli per i quali non si correrebbe il rischio di sentirsi dire dei no da parte di giocatori che potrebbero non gradire l’eventualità di trasferirsi a Milano senza poter godere della vetrina europea.
Il morale in tutto questo rompicapo è che le big diventano sempre più big spendendo senza restrizioni e la borghesia del pallone costretta a fare i salti mortali per ritagliarsi un posto al sole. Il caso PSG insegna.
Ultima data in calendario, il 9 luglio giorno di raduno per la nostra amata Inter. Quest’anno niente allenamenti in altura, niente viaggi esotici o transatlantici ma sgobbare tra il verde di Appiano. Troppo importante questa nuova stagione per non prepararla con la massima attenzione e dedizione.
Infine onore a Stefano Vecchi e la sua Primavera che bissano il successo dell’anno scorso e si laureano Campioni d’Italia imitati da quelli dell’Under 16 di Bonacina e l’Under 15 di Annoni. Conferma della bontà della canterà nerazzurra e forse è giunto il momento che campioncinii come Emmers e Collidio trovano spazio in prima squadra e non solo loro.
Come si suol dire:
“Se son fiori fioriranno”