Italia, gli azzurri ritrovano la vittoria
Italia batte Ungheria e finalmente arriva un sorriso per Roberto Mancini. Il racconto di Gianfranco Piccirillo sulla partita:
Dopo la prestazione interessante contro la Germania la nazionale di Mancini si ripete contro l’Ungheria allenata dall’italiano Marco Rossi seguita a Cesena addirittura dal capo di Stato Orban, discusso da anni per le sue idee politiche estremiste. Mancini nella formazione iniziale concede spazio al sorprendente giovane protagonista del finale della gara di Bologna, Gnonto, e conferma Pellegrini e Politano, confidando nel recupero di Donnarumma e Spinazzola, oltre che nella conferma di Bastoni in difesa, questa volta assieme a Mancini e Calabria. Completano la squadra Cristante, Barella e Raspadori in una nazionale che sperimenta nuovamente il falso nueve, facendo alternare nel ruolo Gnonto e Raspadori, per non dare riferimenti alla difesa magiara. Già nel primo tempo la squadra convince perché, se si esclude una grande parata di Donnarumma, il portiere ungherese deve compiere interventi importanti su Mancini, oltre a prendere due palle nella sua porta per le conclusioni vincenti di Barella e Pellegrini, liberato da una bellissima incursione sulla corsia esterna destra di Politano, migliore in campo per intensità e proposizione, assieme a Lorenzo Pellegrini, che conferma tutto il buono già visto in precedenza. Nella ripresa lo stesso Politano colpisce una clamorosa traversa e la nazionale sfiora più volte il terzo gol con le azioni dei suoi calciatori offensivi, ma nella prima vera azione offensiva l’Ungheria trova il gol in modo fortunoso con una clamorosa deviazione nella sua porta del romanista Mancini.
E così l’altro Mancini, quello che sta in panchina, decide di inserire Locatelli per il bravo Pellegrini che accusa un problema alla caviglia e Sallai impegna severamente Donnarumma, costretto ad intervenire più spesso perché l’Ungheria, nazionale cresciuta molto negli ultimi anni sotto la guida sapiente di Rossi, è rinfrancata e si esprime meglio nell’ultima parte di una gara, che come la precedente con la Germania comunque non ha deluso le aspettative. Nel finale entrano Di Marco e Belotti per Spinazzola e Politano, due protagonisti importanti, che per motivi diversi Mancini non ha utilizzato nelle gare di qualificazione ai mondiali e nella Supercoppa contro l’Argentina. Alessio Zerbin, calciatore del Napoli, che ha giocato un ottimo campionato di serie B con il Frosinone, è l’ennesimo debuttante della gestione Mancini, che conferma di non avere paura a scegliere i giovani dalle serie inferiori, oltre che dai campionati esteri. Insieme a Zerbin entra pure Tonali, mentre escono Raspadori e Barella, che dimostra di avere un discreto feeling con il gol in nazionale. Il punteggio striminzito non deve ingannare perché le occasioni mancate dall’Italia avrebbero dovuto permettere una vittoria più ampia, ma la bravura del portiere Dibusz e un pizzico di imprecisione e sfortuna degli azzurri ha concesso a Marco Rossi di sperare in un clamoroso pareggio nel sostanzioso recupero, concesso dall’arbitro. Zerbin trova anche lui il modo di impensierire Dibusz e così comunque si può essere soddisfatti del risultato, ma soprattutto della prestazione, che ci fa sperare di fare bene anche negli altri due impegni di giugno del nostro girone di Nation League contro Inghilterra e Germania in trasferta.