Gli azzurri di Spalletti battono anche Israele dopo la vittoria contro la Francia
Il racconto di Gianfranco Piccirillo dell’associazione Stabiamore
La nazionale di Spalletti non ha ripetuto la splendida prestazione contro la Francia e ha sofferto soprattutto nella ripresa, ma ha vinto ed è rimasta in testa al suo girone.Non hanno convinto Gatti e Bellanova per quanto riguarda i cambi rispetto a Parigi, decisi dall’ex allenatore del Napoli, mentre meglio hanno giocato Buongiorno, Bastoni e Kean, che ha persino segnato nella ripresa, seppure in modo fortunoso, riprendendo una respinta del portiere dopo un tiro di Raspadori.
Ma già nel primo tempo c’è stata qualche incertezza, che ha portato una nazionale calcistica con poco blasone, seppure in fase di crescita, come Israele, a rendersi pericolosa dalle parti di Donnarumma, che ha dovuto fare diverse parate nella ripresa.
Nonostante la guerra in Medioriente, che sta procurando molte vittime, specialmente nella striscia di Gaza, i nazionali israeliani sono bene allenati e preparati atleticamente e tengono testa agli azzurri per gran parte della partita, ma oltre i gol di Frattesi e di Kean, l’Italia avrebbe potuto segnare anche il terzo gol, considerando quello di Tonali, annullato sul filo del fuorigioco.Spalletti inserisce Cambiaso e Brescianini per Bellanova e Raspadori, e poi Udogie al posto di Dimarco, ancora una volta autore di una brillante prestazione e non solo per l’assist per il compagno interista Frattesi, al quale è bastato toccare la palla di petto per metterla in porta.
Nel finale entrano pure Retegui e Zaccagni per Kean e Ricci, che anche questa volta ha dimostrato di avere qualità, oltre che mostrare un certo dinamismo e una buona affinità con i compagni di reparto Tonali e Frattesi.Tutto sommato il gol di Abu Fani è meritato per Israele e rispecchia meglio l’andamento di una gara concreta ma bruttina dell’Italia sotto una pioggia piuttosto insistente, che ha rappresentato la cornice più adatta, per esprimere la tristezza della guerra tra Israele e Palestina e la poca soddisfazione per una partita, della quale, a mio avviso, sì può salvare solo il risultato.