Italia vola a casa Ungheria e raggiunge la semifinale
#UngheriaItalia0a2 La nazionale di Mancini si gioca l’accesso in semifinale della Nation League in una sorta di derby con l’Ungheria per l’allenatore italiano Marco Rossi, la comunanza dei colori della bandiera e da qualche ora pure per una certa sintonia politica destrorsa. L’allenatore campione d’Europa, che però non è riuscito a riportare l’Italia ai Mondiali soprattutto per troppa riconoscenza verso gli anziani del gruppo, conferma la formazione che ha battuto l’Inghilterra, e anche lo stesso modulo, preferendo solo Gnonto a Scamacca e ancora una volta i giovani dimostrano di poter riscattare i colori azzurri nel futuro. Nel primo tempo sono grandi protagonisti i calciatori del Napoli Di Lorenzo e Raspadori che avrebbero potuto realizzare un paio di gol a testa in questa eccellente interpretazione del 3 5 2, che esalta soprattutto i cursori bassi esterni. Si ripete ancora Raspadori, che questa volta realizza da bravo opportunista in area, dopo uno scontro tra il portiere magiaro e Gnonto, ma è Di Lorenzo questa volta, che avrebbe potuto fare un gol strepitoso, simile a quello realizzato dal collega del Napoli contro l’Inghilterra, ma la palla esce fuori di un soffio dopo un felice controllo e un’ottima giocata. l’Ungheria dell’ex tecnico delle nostrane Cavese e Scafatese gioca comunque bene e impegna duramente la difesa azzurra, costretta agli straordinari soprattutto sullo spauracchio Szalai, ma è Jorginho a compiere in area l’intervento difensivo più importante per salvare la porta di Donnarumma. Il grande portiere stabiese sarà protagonista nella ripresa di una serie impressionante di parate prima e dopo il raddoppio di De Marco, che non chiude la gara perché l’Ungheria ha bisogno del pareggio per vincere il girone e tagliare il traguardo storico delle semifinali e continua ad attaccare con insistenza per tutta l’ultima parte della ripresa. Donnarumma compie un clamoroso doppio intervento sulle conclusioni magiare, l’ultima stupefacente proprio su Szalai e poi la nazionale con un ottimo Cristante, stasera ancora più pungente ed incisivo di Barella, ripete una giocata vista con l’Inghilterra, permettendo una nuova soluzione offensiva a De Marco, che questa volta non coglie il palo e mette dentro la palla del raddoppio. In precedenza ancora Di Lorenzo di testa avrebbe potuto segnare su assist proprio di De Marco, ma Donnarumma è protagonista di interventi miracolosi sia di piede, addirittura di tacco, su un colpo di testa a botta sicura del subentrato Styles, che di mani su una conclusione pericolosamente deviata nella sua porta da Bonucci. Nella seconda parte della ripresa comincia il walzer delle sostituzioni con Gabbiadini al posto di Gnonto e Scamacca e Pobega per Raspadori e Jorginho e poi Rossi si affida a forze fresche, togliendo dal campo la stella Szalai, che aveva realizzato con un tacco spettacolare il gol della vittoria magiara in Germania, e che deve ricevere la standing ovation del pubblico di Budapest per la sua ultima partita con la maglia della nazionale. L’Ungheria non riesce a segnare, reclamando solamente in modo vigoroso un calcio di rigore per uno scontro in area. Uno dei migliori della squadra di Rossi è proprio l’omonimo del capo di Stato, Orban, che prova a rendersi pericoloso, ma l’occasione migliore capita a Scamacca dopo un’altra azione importante di De Marco, e nel finale Mancini fa debuttare il suo cinquantunesimo calciatore un altro napoletano, ma soprattutto il primo della Salernitana con la maglia azzurra, Pasquale Mazzocchi che entra al posto di Di Lorenzo, toccato duro e preoccupando i tifosi partenopei in vista della ripresa del campionato. Insomma la nazionale si conferma squadra molto competitiva in campo europeo, che dopo aver vinto proprio la finale della competizione continentale a Wembley riesce ad arrivare prima in un girone complicato di Nation League, conquistando per la seconda volta consecutiva la final four di questa nuova coppa, che a giugno si giocherà in Olanda contro i padroni di casa, la Croazia e una tra Spagna e Portogallo. Queste due prestazioni molto convincenti contro Inghilterra e Ungheria, tranne gli ultimi venti minuti, aumentano però il rammarico per la mancata qualificazione al Mondiale, che peraltro comincerà in Quatar tra meno di due mesi e che sarà spiacevole seguire senza la nostra nazionale.