Italia giostra del goal in Olanda. Di Gianfranco Piccirillo
OlandaItalia2a3 La nazionale di Mancini ottiene il terzo posto alla Nation league per la seconda volta consecutiva, giocando in trasferta contro l’Olanda sperimentale di Koeman che, nel primo tempo ha giocato male, uscendo tra i fischi. Il tecnico italiano, che ha confermato di volere essere protagonista ai prossimi Mondiali, inserisce Buongiorno in difesa, Dimarco sulla corsia sinistra bassa, Cristante e Verratti a centrocampo e cambia tutto il fronte offensivo con la scelta del campione d’Italia Raspadori accanto a Retegui e Gnonto, modificando pure il modulo nel 4 3 3. La nazionale si esprime bene, trovando il modo di segnare nella prima parte due reti con Dimarco su assist di Raspadori e finalmente con Frattesi, che dopo essere stato sfortunato e impreciso con la Spagna, trova finalmente il modo di realizzare il primo gol in maglia azzurra, senza l’opposizione dal var. l’Italia gioca meglio dell’Olanda, che nel primo tempo costruisce un’unica occasione da rete seppure abbastanza clamorosa, e rischia di segnare anche il terzo gol ancora con l’interista Dimarco con un tiro, che fa la barba alla traversa. Poi per quanto riguarda la difesa se il debuttante Buongiorno si vede dal primo pomeriggio estivo di questa finalina del terzo posto si può essere ottimisti sul calciatore del Torino come probabile successore di Bonucci, ormai giunto agli sgoccioli della sua carriera e pronto per una nuova magari da tecnico. Lo stabiese pompeiano Donnarumma deve compiere il primo intervento ad inizio ripresa per un errore di Toloi, bloccando la conclusione del centravanti tattico olandese con le parti basse. I cambi di Koeman migliorano l’atteggiamento offensivo dei padroni di casa, che finalmente giocano secondo la loro tradizione calcistica proiettati stabilmente in attacco e Mancini deve intervenire a rivedere qualcosa, soprattutto negli esterni offensivi. Se convince la prestazione di Raspadori non altrettanto si può dire per Retegui e soprattutto Gnonto, piuttosto deludente per il commissario tecnico, che ha fatto capire di essere stato corteggiato dal Napoli, prima della scelta di Garcia. Così entrano Zaniolo e Chiesa al posto di Gnonto e Raspadori, ma l’Olanda continua ad attaccare, fino a trovare il bel gol di Bergwijn, che riapre la partita, convincendo Mancini a sostituire pure lo stanco Dimarco con Spinazzola. Prima del cambio la nazionale riesce a trovare una buona ripartenza e il ritorno alla marcatura con una bella giocata personale e dopo quasi due anni di Federico Chiesa, che mette la parola fine su quale squadra debba conquistare il podio più basso di questa edizione della Nation league. Il var regala emozioni sull’episodio di un gol olandese sugli sviluppi di una punizione dal limite, che giustamente viene annullato per fuorigioco e nel finale Mancini inserisce Pellegrini e Barella al posto di Verratti e Retegui con il campione di Turchia Zaniolo, che è chiamato a fare il falso centravanti. Arriva comunque il secondo gol dell’Olanda con il romanista Wijnaldum, che rende interessante e infuocato anche il lungo recupero della ripresa valutato in circa dieci minuti dall’arbitro svedese, lo stesso della finale Mondiale under 20, tra Italia e Uruguay. Insomma quelli che hanno rinunciato al mare per vedere la partita non si sono pentiti perché hanno visto tanti gol e moltissime occasioni tra le quali una clamorosa fallita dal neo entrato Pellegrini a pochi metri dalla porta, che non riesce neppure a sfruttare una successiva punizione dal limite da posizione favorevole. Nonostante il calo fisico evidente e gli errori della ripresa in difesa e in attacco la seconda vittoria della storia della nazionale in terra olandese è meritata e Mancini può continuare a lavorare sui giovani per costruire i prossimi appuntamenti di qualificazione agli europei e ai mondiali e sperare di ridare dignità al calcio italiano, offeso dalla mancata partecipazione in Russia e Qatar.